Il Parlamento UE, con l’ormai imminenti elezioni che si terranno tra il 6 e il 9 giugno, sembra essere sempre più vittima degli spyware, ovvero i software di sorveglianza che vengono installati sui cellulari per controllarli, anche da remoto. A renderlo noto è una mail fatta circolare internamente tra i funzionari parlamentari, visionata e citata da Politico, nella quale si invitano i parlamentari a far controllare i loro dispositivi.



Non è la prima volta che gli spyware vengono individuati nei cellulari, sia per quanto riguarda i funzionari del Parlamento UE, che per quanto riguarda politici nazionali di spicco tra i 27. Non è chiaro chi siano i due funzionari colpiti dagli hacker, ma Politico sottolinea che si tratterebbe di politici che fanno parte della sottocommissione per la sicurezza e la difesa della Camera, scoperti per caso durante un controllo di routine a cui si sarebbero sottoposti. “Nel contesto geopolitico e data la natura dei dossier seguiti dalla sottocommissione per la sicurezza e la difesa”, riporta la nota del Parlamento UE sugli spyware nei cellulari, “un’attenzione particolare è dedicata ai dispositivi dei membri di questa sottocommissione e al personale che ne supporta il lavoro”.



Il complicato problema degli spyware nei cellulari del Parlamento UE

Secondo Politico, per quanto preoccupante sia il ritrovamento degli spyware nei cellulari dei funzionari del Parlamento UE, non è una notizia che dovrebbe sorprendere. Solamente a dicembre, infatti, il sito aveva dimostrato, tramite una revisione interna, che la sicurezza informatica dell’istituzione europea “non ha ancora soddisfatto gli standard del settore”, dimostrandosi poco “in linea con il livello di minaccia” che rappresentano alcuni attori internazionali.

Non a caso, infatti, la questione degli spyware nei cellulari dei membri del Parlamento UE è già nota almeno dal 2022, quando ci fu il primo caso conclamato, ai danni di diversi membri del movimento indipendentista catalano, presi di mira dai software Pegasus e Candiru. Similmente, la stessa sorte era capitata anche a Nikos Androulakis, membro greco del Parlamento europeo e leader dell’opposizione in Grecia, colpito dal programma Predator, e poi nuovamente alla presidentessa del Parlamento Roberta Metsola, che fu vittima si un tentativo di hacking.  Dal 2022, inoltre, il Parlamento UE ha istituito una commissione speciale d’inchiesta per indagare proprio sugli spyware, culminata lo scorso aprile con il lancio di un sistema di controllo sui cellulari che finora avrebbe condotto “centinaia di operazioni”.