La sconfitta umiliante, ben 40 a 0, subita dalla squadra dei Giovanissimi di La Caletta (Nuoro), è finita sotto indagine da parte della Federcalcio regionale, presieduta da Gianni Cadoni. A puntare i fari sulla vicenda è il quotidiano “La Nuova Sardegna”, che ha sottolineato come i ragazzini nuoresi abbiano perso prima 22 a 0 contro i Lupi, e poi 40 a 0 contro Fanum Orosei. Un risultato che ovviamente pone forti interrogatori sul ruolo educativo dello sport e sul suo valore, soprattutto quando in campo scendono dei ragazzini minorenni, in questo caso, frequentati la scuola media.
“Non si può accettare una cosa del genere – commenta al Corriere della Sera Luigi Secci, ex presidente della Figc Nuoro -. Si aprono le scuole di calcio, si organizzano i tornei giovanili per educare i giovani al rispetto. Non per umiliarli”. I due risultati clamorosi sono susseguenti al regolamento, visto che La Caletta di Nuoro ha affrontato, una dietro l’altra, le due squadre che si contendono la classifica: appaiate a livello di punti, a fine stagione peserà la differenza reti. Ma non finisce qui perchè, come scrive TgCom24.it, sono diverse le anomalie legate al 40 a 0, a cominciare dalle scuse fatte in anticipo da parte della Fanum agli avversari, e il post pubblicato su Facebook il giorno prima del match per chiamare i propri supporter a sostenere i ragazzi e incitarli a segnare quante più reti possibile.
FIGC INDAGA SU SCONFITTA 40 A 0: “TUTTO QUESTO E’ GRAVISSIMO”
E la partita, come purtroppo accade spesso e volentieri, non si è limitata al campo visto che nei confronti dei ragazzini sconfitti l’umiliazione è conseguita anche nei giorni seguenti, con molti di loro che sono stati presi in giro in maniera troppo pesante, e convincendosi di abbandonare la squadra. L’ex Figc Secci commenta: “Chi è più forte non deve vergognarsi, è giusto che vinca. Ma è la regola che va cambiata”, riferendosi appunto alla differenza reti.
Come detto sopra, sulla vicenda sta indagando la Figc: “Tutto questo è gravissimo – dice il responsabile regionale – a questi livelli lo sport deve andare oltre il risultato, va vissuto in modo ludico. Rispetto, divertimento e cultura devono stare al primo posto. Sono perplesso sul modo in cui è stata guidata la squadra che ha segnato i 40 gol. Legittimo voler vincere ma c’è un limite a tutto, a prescindere dalle regole. Forse era il caso di fermarsi. Siamo educatori, prima di tutto”.