Gli Squallor sono tra i protagonisti della nuova puntata di “Techetechetè“, il programma di video-frammenti della Rai in onda oggi, giovedì 20 agosto 2020, su Raiuno. La band, nata musicalmente nel 1971, è conosciuta dal grande pubblico per i testi particolarmente espliciti, satirici e spesso grotteschi. In realtà la fondazione della band risalirebbe al 1969 quando Totò Savio, Alfredo Cerruti, Daniele Pace e Giancarlo Bigazzi a Milano decidono di dare vita ad una band variegata composta da un milanese, un fiorentino e due napoletani. “Siccome noi frequentavamo i cantanti, che sono i peggiori scassacazzi mondiali, quando facevamo gli Squallor ci sfogavamo contro i cantanti, quelli seri” ha detto Alfredo Cerruti durante una delle vecchie interviste della band che può vantare successi come “O camionista”, “Berta“, “Non mi mordere il dito” e la super hit “Cornutone”. Considerato il primo gruppo rock demenziale italiano, gli Squallor si sono sciolti nel 1991.
Squallor, le parole di Alfredo Cerruti
Degli Squallor oggi l’unico superstite è il produttore discografico Alfredo Cerruti che, intervistato da Panorama (data 8 maggio 1979), parlando proprio della band ha dichiarato: “Siamo solo più sinceri degli altri, parliamo come parlano ora anche i ragazzini, con gli stessi termini che la gente usa in fabbrica, in ufficio e, certo, anche in caserma. In più facciamo ridere, e molto. Noi stiamo alla canzone tradizionale come il cinema realista di oggi sta a quello sdolcinato di ieri. Solo che nella musica leggera stiamo ancora indietro. Quando un ragazzo fa la corte a una ragazza, è giusto che ascolti le cose romantiche di Battisti o di Julio Iglesias. Ma quando l’ha riaccompagnata a casa, e sta insieme agli amici, non dice mica “Acqua azzurra, acqua chiara”: dice “porco cazzo” e “porca puttana”. Tutto qui. Adesso che il turpiloquio è il linguaggio comune, torneremo all’antico; nel prossimo disco non ci sarà neppure un doppio senso”.