Uno squalo davanti alla costa di Fiumicino. E un pescatore sportivo che ha visto la morte in faccia. Si può riassumere così la vicenda di Alessandro Sanna, 49 anni, da poco uscito in mare da Fiumara Grande per quella che immaginava una tranquilla giornata di pesca a traina. Non immaginava certo di trovarsi davanti l’inconfondibile pinna di uno squalo e che questo avrebbe attaccato la sua piccola imbarcazione, riuscendo a capovolgerla.



La salvezza del pescatore sportivo risponde al nome di “Diana”: così si chiama il motopesca guidato dal comandante Manuel Tortolano, pronto ad intervenire in soccorso del romano mostrando una lucidità e una prontezza non comuni. “Ho visto la morte in faccia – ha raccontato Alessandro Sanna a Il Messaggero – e devo riconoscere che è stata una brutta esperienza, ma finita per fortuna bene grazie a Manuel”.



SQUALO A FIUMICINO ATTACCA PESCATORE

Il pescatore sportivo attaccato dallo squalo davanti a Fiumicino ha così descritto la sua esperienza da incubo: “È accaduto tutto all’improvviso, sono rimasto di sasso quando ho visto emergere la pinna inconfondibile che girava attorno alla barca. Per fortuna la mia difficoltà è stata notata dal motopesca condotto da Manuel Tortolano che ha compiuto un gesto coraggioso affiancando il mio natante che iniziava a imbarcare acqua. Mi sono lanciato verso di lui e con uno strattone energico mi ha tirato a bordo del Diana con la collaborazione di un altro pescatore sportivo sopraggiunto su un gommone, mentre lo squalo, forse una verdesca, con un violento colpo di coda, capovolgeva il mio 5 metri”. L’altro pescatore sportivo cui Sanna fa riferimento è Alessandro Lupino, sanitario che opera al pronto soccorso dell’aeroporto Leonardo da Vinci, e che in un secondo momento, grazie ad una fune, ha aiutato Tortolano a trascinare il natante di Sanna.



Il soccorritore Manuel Tortolano dal canto suo ha commentato: “Una giornata che non dimenticherò facilmente con un risvolto che ha dell’incredibile. Imbattersi in uno squalo che attacca una barca è una cosa inusuale sulle nostre coste. Per fortuna, ho notato il natante in difficoltà e mi sono precipitato in soccorso. Quando ho scorto la sagoma dello squalo, lunga circa 5 metri, mi sono veramente impressionato ma non ho esitato a tirare a bordo quell’uomo. Ci sono riuscito anche grazie all’aiuto decisivo di Alex, per fortuna vicino al punto in cui si è verificato l’attacco del predatore”. Una volta a poppa, Sanna, sotto shock, si è sentito male ed è stato soccorso da Lupino: “Ho cercato di tranquillizzarlo visto che aveva i battiti del cuore alle stelle”. C’è da capirlo…