E’ considerato a tutti gli effetti uno dei peggiori disastri ambientali mai vissuti dallo Sri Lanka, quello in atto in questo momento. Il Paese si prepara a fronteggiare la marea nera che potrebbe fuoriuscire da un momento all’altro dopo che la nave cargo incendiata lo scorso 21 maggio mentre era ancora ancorata al largo della costa occidentale dello Sri Lanka, sarebbe quasi del tutto affondata. L’incendio, come rammenta Corriere.it, sarebbe stato domato solo 12 giorni dopo, lo scorso martedì, grazie al lavoro degli uomini della marina cingalese ed indiana. La nave in oggetto trasportava sostanze chimiche pericolose e nel frattempo tonnellate di granuli di materie plastiche hanno inondato i litorali e le principali zone strategiche della pesca in quello che fino ad oggi è considerato un vero e proprio paradiso terrestre. L’affondamento definitivo dell’imbarcazione rappresenta adesso il “peggiore scenario” dal momento che si temono fuoriuscite di carburante.
La causa del drammatico incidente che rischia ora di trasformarsi in un gravissimo disastro ambientale sarebbe da ricercare nella presunta perdita di acido nitrico di cui l’equipaggio era a conoscenza molti giorni prima dell’incendio. Ieri una squadra di soccorsi ha tentato di spostare il relitto lontano dalla costa per limitare i danni ma a causa del mare mosso e dei venti monsonici i tentativi sarebbero falliti.
SKRI LANKA, AFFONDA NAVE CON VELENI: VERSO LO SCENARIO PEGGIORE
Con il passare delle ore la portacontainer lunga 186 metri sta lentamente affondando e come spiega RaiNews sarebbe ormai affondata per metà. La poppa avrebbe già raggiunto il fondale. La nave avrebbe a bordo circa 348 tonnellate di carburante e adesso potrebbero diffondersi in mare mettendo a rischio fauna e flora. A commentare il possibile disastro alla Bbc è stata la dottoressa Ajantha Perera, attivista ambientalista cingalese che ha definito l’affondamento della nave come “il peggiore scenario ambientale”. “Con tutte le merci pericolose, l’acido nitrico e il carburante nella nave, affondando la nave distruggerà l’intero fondale marino”, ha aggiunto. In caso di dispersione del carburante, l’Agenzia per la protezione marina dello Sri Lanka ha detto che si sta attrezzando per bloccare il più possibile tale eventualità. Al momento sono state messe in atto misure di emergenza e sospesa tutta la pesca da Panadura a Negombo. L’affondamento, ha aggiunto Joshua Anthony, a capo del sindacato regionale della pesca, potrebbe rappresentare “un colpo mortale” per l’industria ittica del posto: “Non possiamo andare in mare, il che significa che non possiamo guadagnarci da vivere”, ha aggiunto.