Faceva regolarmente s*sso con uno studente, sebbene avesse la metà dei suoi anni e, soprattutto, fosse ancora minorenne. Per questa ragione una trentaquattrenne statunitense, Laura Bucy, insegnante di Scienze Familiari e di Consumo presso la “Twinsburg High School”, in Ohio, è stata chiamata a comparire in tribunale con l’accusa, sul capo, di abusi su minore. Un episodio di cronaca non certo privo di precedenti nel Nuovo Continente (e non solo…) e che, ancora una volta, suscita scandalo sulle pagine di giornali e portali telematici. Stando a quanto emerso dalle indagini, la donna avrebbe abusato in più occasioni del ragazzo, approfittando del suo incarico di lavoro, e facendolo ubriacare con gli alcolici al fine di convincerlo ad andare a letto con lei. La relazione fra i due era divenuta molto stretta, anche e soprattutto a causa del ruolo ricoperto dalla professoressa. Gli incontri a carattere s*ssuale fra i due sono proseguiti per settimane e settimane, durante le quali la docente ha ripetutamente chiesto al giovane di mantenere il massimo riserbo su quanto accadeva fra di loro: se mai fosse venuto a galla, lei avrebbe perso tutto: lo stipendio e i suoi figli. Tentativi inutili, però: l’adolescente ha avuto un cedimento psicologico e ha confessato ogni cosa, facendola finire nei guai.



S*SSO CON UNO STUDENTE, LA PROF: “SC*PAVAMO PERCHÉ LUI…”

La storia di s*sso con uno studente, che vede come protagonista un’insegnante dell’Ohio, è rimbalzata in Europa portando con sé numerosi e ulteriori dettagli. Come riferito da alcune testate giornalistiche a stelle e strisce, il ragazzo ha rivelato di non aver avuto il coraggio di confessare subito tutto per timore che la donna serbasse rancore nei suoi confronti e si vendicasse quanto prima, specialmente in ambito scolastico. Proprio a causa di queste continue elucubrazioni, il giovane si era dato all’alcol, che consumava di nascosto, ed era anche molto pensieroso e schivo in famiglia: un duplice campanello d’allarme che ha indotto i genitori a sottoporlo ad alcune sedute da una terapista, durante le quali è emersa la verità. La parte finale della vicenda è, francamente, d’agevole immaginazione: la denuncia sporta alle autorità nei confronti della professoressa, il processo e la condanna stabilita dal giudice, che ha fissato in cinque anni la pena che Laura Bucy dovrà scontare dietro le sbarre per abusi su minore. Infatti, pur essendo l’età del consenso in Ohio fissata a diciassette anni, a pesare in questi episodi è stato il ricatto psicologico esercitato dalla trentaquattrenne nei confronti dello studente. Prima di essere condotta in carcere, la donna ha voluto porgere le proprie scuse alla vittima e ai suoi genitori, giustificando il suo comportamento così: “Sc*pavo con lui perché somiglia molto a mio marito”.

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