S*sso all’ospedale di Castellammare di Stabia tra un medico e un’infermiera: questa è la notizia che già nei giorni scorsi abbiamo riportato sulle nostre colonne e che ha caratterizzato un’ampia pagina della diretta odierna di “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele e andata in onda nella mattinata di oggi, lunedì 28 marzo 2022. In particolare, un biglietto anonimo e quattro video hot sono giunti nella redazione giornalistica di “Metropolis” per denunciare quanto accaduto in una stanza del pronto soccorso: “Tutti sanno e nessuno fa niente”, si legge nel testo che accompagna i filmati.
È stata aperta un’indagine interna per fare chiarezza. Antonio Cascone, ex dipendente ospedaliero e oggi membro del sindacato, ha asserito: “L’aspetto che ci preoccupa in questa vicenda è che essa possa generare nell’opinione pubblica una considerazione sbagliata nei confronti della categoria, già oggetto di violenze e di aggressioni. La paura è che questi episodi possano essere favoriti. Abbiamo chiesto al direttore generale attraverso un’indagine interna di appurare i fatti e di applicare le direttive previste in questi casi”.
S*SSO IN OSPEDALE A CASTELLAMMARE DI STABIA, PARLA IL DIRETTORE GENERALE DELL’ASL NAPOLI 3 SUD
Sui filmati di s*sso presso il pronto soccorso dell’ospedale di Castellammare di Stabia si è espresso in collegamento audiovisivo anche Francesco Emilio Borrelli: “Questo è l’ospedale col maggior numero di accessi in Campania dopo il ‘Cardarelli’ di Napoli – ha detto –. In altri ospedali campani ci sono stati episodi di stanze sottratte ai pazienti e utilizzate per incontri amorosi, addirittura anche da parte del personale della pulizia. Durante l’orario di servizio alcuni sanitari non sarebbero risultati rintracciabili al pronto soccorso, luogo in cui un cittadino ha più bisogno”.
Gennaro Sosto, direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud, ha spiegato ai microfoni di “Storie Italiane” che “è un’immagine lesiva per la nostra struttura. Naturalmente la nostra è un’indagine interna, ma per cautela faremo anche un esposto alle autorità giudiziarie per l’accaduto. Dobbiamo essere cauti, in quanto non abbiamo evidenza che si fosse in orario di servizio. Gli ambienti sono appartenenti alla struttura ospedaliera, ma non abbiamo certezze sull’orario in cui questi atti siano avvenuti. C’è anche da chiedersi come mai quella telecamera si trovasse lì e chi l’abbia posta”.