Notiziona: fa freddo. E sarà così almeno fino al ponte dell’Immacolata. La sinusoide climatica è insomma tornata sui livelli soliti, e adesso si prevedono temperature anche sotto le medie stagionali su buona parte dell’Italia. I Bernacca parlano della calata di una serie di fronti depressionari sospinti e alimentati da masse d’aria di origine.



Post Immacolata, gli stessi aruspici prevedono una “probabile” rimonta dell’alta pressione, stavolta con anche due gradi in più sulla media. Gelo o non gelo, si va verso il grande inizio di una stagione montagna/neve che dovrà segnare il riscatto per quella scorsa, persa, e quella precedente, mozzata, negli anni di pandemia. Le stime prevedono stavolta un valore di 9,5 miliardi di euro (+9% rispetto alla stagione invernale 2021-22), anche se gli incassi lasceranno praticamente stabili (se andrà bene) i margini, vista l’incidenza delle nuove bollette energetiche. In ogni caso, l’industria montagna/neve è pronta, e così pure la lunga filiera che ne deriva. Ecco allora come si presenta il panorama, a partire dal calendario.



Scuola

Per l’8 dicembre, giovedì, Immacolata concezione, il calendario scolastico (che per moltissimi scandisce anche quello familiare) prevede in alcune regioni un “ponte” anche per il 9 e 10 dicembre (Calabria, Molise, Piemonte, Puglia, Veneto e nella Provincia autonoma di Bolzano, con rientro a scuola il 12 dicembre); nelle altre regioni vige l’autonomia scolastica, cioè ogni istituto potrebbe avere deciso il ponte, sempre nel rispetto dei 200 giorni minimi di lezione da garantire annualmente.
Altra musica per le vacanze di Natale, con due settimane di vacanza, anche qui con qualche variazione da regione a regione. In Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Piemonte, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto, Provincia di Bolzano niente lezioni dal 24 dicembre al 7 gennaio. Nelle altre regioni il ponte partirà già il 23 dicembre, per finire sempre il 7 gennaio. Ma essendo il 7 gennaio 2023 un sabato, il rientro in aula avverrà solo lunedì 9.



Terme

Per l’Immacolata si parla di boom. Alle Terme del Veneto (comprensorio aponense, Abano, Montegrotto, Galzignano, Battaglia, nel padovano), ad esempio, si parla di un “assalto”, con gli hotel già a più dell’80% di occupazioni prenotate, e con l’arrivo di oltre 40 mila arrivi. L’altra faccia della medaglia è la contrazione delle permanenze, quasi mai superiori ai tre giorni. Secondo Federterme il trend è motivato dall’identikit di chi ha prenotato: clientele giovani, con poca capacità di spesa. Un miniboom, dunque, che però non è la ricetta per una vera ripartenza del turismo termale.

Sci

Gli impianti e le piste quasi ovunque sono pronti o si stanno preparando per le prove generali di stagione, che si giocano proprio nel primo ponte di dicembre, l’Immacolata. Prima neve già arrivata e impianti per quella programmata già carichi. Ecco un breve radar. In Trentino oltre 800 km di piste, più di 240 impianti di risalita, skipass tecnologicamente avanzati: si va a iniziare. Nel bresciano, in Valtrompia, al Maniva, s’inizia proprio l’8 dicembre (pullman a prezzo simbolico dal capoluogo). Idem anche in Valcamonica, dove è stato deciso uno skipass gratuito per i ragazzi (ma resterà chiuso Montecampione, per vicissitudini della gestione). A Cervinia gli impianti sono già attivi e a Livigno si va a fondo (l’anello è in funzione), già da questi giorni. Si scia già in Val Senales, in Alto Adige, e a Madonna di Campiglio, dopo la prima prova generale di questo weekend, piste aperte dal 26 novembre. Per il più grande carosello, il Dolomiti Superski (che ha fatto anche imponenti investimenti nell’efficientamento degli impianti per la neve programmata), le aperture variano da comprensorio a comprensorio: ad esempio, Cortina, Auronzo, Plan de Corones e altri daranno il via il 26 novembre, per gli altri l’inizio stagione è fissato nei primi giorni di dicembre. In Valle d’Aosta si va dal 26 novembre (La Thuille, Courmayeur, Ollomont, Chamois) alla prima settimana di dicembre (Pila, Monterosa), mentre sono già aperti gli impianti di Cervinia-Breuil.

Le note dolenti arrivano per i costi, ovunque lievitati causa rincari del conto-energia. È ovviamente preferibile ricorrere agli skipass on-line, decisamente più convenienti. Quest’anno si sperimentano anche (come a Madonna di Campiglio) gli skipass “pay-per-ski”, ossia si paga solo per quanto si scia.

Mercatini

Il ponte dell’Immacolata accende le luci sulle migliaia di mercatini di Natale che creano l’atmosfera in quasi tutte le città d’arte, dei paesi e dei borghi. Si sprecano le classifiche su quelli più belli, e non solo in Italia: secondo una rivista specializzata, vanno consigliati quelli di Vienna, Budapest, Praga, Tallin, Strasburgo (e se arrivate da queste parti, secondo noi, come trascurare gli addobbi incredibili di Colmar?), Bruxelles, Copenhagen, Basilea. Per l’Italia c’è solo l’imbarazzo della scelta, e citarne uno e non altri sarebbe un torto ai più. Ma si può fare un’eccezione per uno dei mercatini più vasti d’Europa, che si tiene a Val Vigezzo, una delle sette valli che prendono origine dalla Val d’Ossola, la valle che ha ispirato gli artisti, tanto da essere nominata valle dei pittori. Qui, a Santa Maria Maggiore (borgo bandiera arancione), giusto per l’Immacolata torna il supermercatino, circa 200 espositori, casa di Babbo Natale e accessori vari.

Il bello è che per raggiungere quest’angolo di mondo paracadutato nel bel mezzo delle Alpi c’è ancora in funzione un trenino a scartamento ridotto, la storica ferrovia Vigezzina-Centovalli che corre tra Italia e Svizzera. Si viaggia da Domodossola o da Locarno verso Santa Maria Maggiore, il biglietto speciale include un viaggio di andata e ritorno in 2a classe, la prenotazione obbligatoria del posto a sedere e l’eventuale supplemento panoramico. Da provare!

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