In attesa dei dati consuntivi definitivi, che arriveranno solo dopo Pasqua, un primo bilancio della stagione turistica montana di questi primi tre mesi del 2023 arriva da Federalberghi, che si basa su un’indagine effettuata dall’Istituto ACS Marketing Solutions su un campione di 3.512 italiani maggiorenni. Il risultato è che sarebbero quasi 12 milioni gli italiani che hanno trascorso o trascorreranno una vacanza sulla neve tra gennaio e marzo 2023. Di questi, 6,9 milioni hanno effettuato o effettueranno la classica settimana bianca, mentre circa 5,1 milioni hanno scelto di concentrare le proprie vacanze nei week end.



Il giro di affari complessivo sarà pari a 9,6 miliardi di euro, di questi, 5,2 miliardi sono relativi alle settimane bianche e 3,8 miliardi ai week end. Numeri importanti, anche superiori a quelli del 2019, ultimo anno pre-pandemia, che rendono conto del tramonto della montagna invernale monotematica, concentrata solo sullo sci: adesso le terre alte stimolano i turisti anche per altre attività, dalle e-bike alle ciaspole, alle passeggiate, un appeal anche semplicemente dovuto agli spazi aperti e all’aria ben diversa da quella di pianura.



ACS informa che solo una minima parte degli sciatori ha optato per una località straniera: le mete preferite restano quelle italiane e ci si divide tra attività sportive, relax, passeggiate e specialità delle gastronomie locali. Tutto questo con una spesa media di 751 euro a persona per un giro di affari di 9,6 miliardi di euro.

“Stiamo davvero assistendo ad una ripresa, a dispetto di condizioni non sempre favorevoli – ha commentato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca -. Che ci sia un rialzo dei prezzi incontrollato e che si debba combattere contro l’inflazione non è un mistero per nessuno. Ma ciò non è stato sufficiente a scoraggiare gli italiani, che hanno messo in gioco i propri risparmi per fare una vacanza sulla neve, più o meno prolungata. L’unico nemico per il turismo invernale resta il clima: abbiamo vissuto momenti drammatici in cui sugli Appennini non vi era traccia di neve ed anche sulle Alpi si è tremato. Su questo bisognerà lavorare. Le nostre montagne sono un autentico brand e la stagione invernale deve essere protetta a tutti i costi. Facciamo in modo che i problemi diventino opportunità: è fondamentale operare uno sforzo comune per vitalizzare ed implementare l’attrattività di questi luoghi con iniziative nuove e politiche mirate. Solo così non saremo più prigionieri delle condizioni del tempo”.



Le settimane bianche

Il 96,5% degli intervistati ha scelto di trascorrere la settimana bianca in Italia. Le regioni preferite sono a pari merito Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige (entrambe con il 13,4% della domanda), seguite dal Piemonte (12,9%), dalla Lombardia (10,2%) e dall’Abruzzo (9,9%). Nel complesso, il 67,7% andrà in vacanza sulle Alpi, mentre il 25,8% sugli Appennini. La spesa pro capite sostenuta per la settimana bianca, comprensiva di tutte le voci (trasporto, alloggio, cibo, impianti, corsi di sci e divertimenti), è di 751 euro per persona.

La prima voce di spesa è quella per i pasti (29,9%), seguita dal pernottamento (29,7%) e dal viaggio (20,2%).  Al momento di scegliere l’alloggio per la settimana bianca, gli italiani confermano la predilezione per l’albergo (27,9%), seguito dalla casa di parenti ed amici (21,0%). Seguono i bed & breakfast (14,0%) e il rifugio alpino (12,9%). I vacanzieri continuano a preferire le prenotazioni dirette: il 59,7% ha prenotato la settimana bianca contattando direttamente la struttura ricettiva; il 33% lo ha fatto tramite il sito internet dell’albergo, mentre il 26,7% ha utilizzato il telefono e la posta elettronica. I criteri che guidano la scelta della località sono: la sua bellezza naturale (49,5%) e le caratteristiche che la rendono ideale per riposarsi (20,7%).

Infatti, le principali attività svolte durante questo periodo di vacanza sono: attività sportive (50,8%), relax (50,3%) e passeggiate (39,2%). Dei 6,9 milioni di italiani che hanno fatto o faranno una settimana bianca, 524 mila si concederanno inoltre almeno un week end sulla neve generando un giro di affari di 595 milioni.

I weekend sulla neve

I 5 milioni e 60 mila vacanzieri del fine settimana rimarranno in Italia, scegliendo principalmente la Lombardia (18,9%), il Piemonte (13,5%), il Veneto e l’Abruzzo (entrambi con il 10,3%). Il 67,7% dei vacanzieri sceglierà le Alpi, il 25,8% gli Appennini. La spesa pro capite sostenuta per i week end sulla neve, comprensiva di tutte le voci (trasporto, alloggio, cibo, impianti, corsi di sci e divertimenti) sarà pari a 403 euro per persona. La prima voce di spesa è quella per i pasti (27,9%), seguita dal viaggio (20,3%) e dal pernottamento (20,1%).

L’alloggio preferito in questo caso è la casa di parenti ed amici (30,2%), seguita dall’albergo (26,7%), dai bed & breakfast (24,6%) e dal rifugio alpino (7,8%). Anche per i weekend gli italiani per prenotare hanno contattato direttamente la struttura ricettiva (51%): il 17,7% lo ha fatto tramite il sito internet dell’albergo, mentre il 33,3% ha utilizzato il telefono e la posta elettronica. Tra i criteri che guidano la scelta della destinazione, oltre alla sua bellezza naturale (47,7%), è la possibilità di praticare sport che offre (41,3%).

I prezzi

Il 66,9% dei vacanzieri del fine settimana ha rinunciato alla settimana bianca a causa dell’aumento dei prezzi. Tra gli individui intervistati che non andranno proprio in vacanza, né settimana né weekend, il 52,7% ha rivelato di non partire per motivi economici; il 21,6% per l’aumento dei prezzi ed un altro 16,1% per motivi familiari.

 

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