La scadenza della seconda rata dell’Imu si avvicina. Oggi, lunedì 18 dicembre, scade la data per il pagamento visto che la scadenza fissata al 16 dicembre cadeva di sabato. Come ricorda Open, le aliquote fissate per il 2023 dai Comuni sono tali e quali a quelle del 2022. Dunque, se la situazione dell’immobile è sempre la stessa, basterà versare lo stesso importo. L’aliquota massima per l’Imu è pari all’1.06% ed è prevista in quasi tutte le città italiane. Ci sono però anche Comuni che hanno deciso di confermare la maggiorazione sulla Tasi: questi hanno potuto maggiorare l’Imu, arrivando fino all’1,14%.



La seconda rata dell’Imu 2023 interessa coloro che possiedono fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli. L’abitazione principale, se non è classificata come “di lusso”, è esclusa dal pagamento dell’Imu. Sono 19,8 milioni le prime case che eviteranno il prelievo, sottolinea Open. Il pagamento dovrà invece essere effettuato dai possessori di 5,7 milioni di case sfitte, 3,6 milioni di case affittate e 2,7 milioni di uffici, negozi e altri locali. Secondo quanto stabilito dalla Manovra del Governo Meloni, l’esenzione al saldo dell’Imu è valida anche per i proprietari di immobili occupati abusivamente, a patto però che abbiano denunciato il reato.



Stangata Imu: 11 miliardi nelle casse dei Comuni

Tra l’acconto di giugno e il saldo di dicembre, sono finiti nelle casse dei municipi 17,9 miliardi di euro per l’Imu. A questi si aggiungono le entrate provenienti dai fabbricati produttivi iscritti nel gruppo catastale D, che finiscono direttamente nelle casse dello Stato: parliamo in questo caso di 3,7 miliardi di euro, ricavati da 1,7 milioni di immobili. Per quanto riguarda invece il saldo dell’Imu di oggi, 18 dicembre, secondo il Sole 24 Ore i Comuni incasseranno circa 11 miliardi: l’ultimo aggiornamento sugli incassi infatti ha fatto registrare un +0,8% rispetto al 2022. Per quanto riguarda l’ImuICI avremmo pagato 160 miliardi in meno.



Sempre oggi si dovranno versare le due rate della Rottamazione-quater. Modificando il decreto Anticipi è stata stabilita una proroga per mettersi in regola con la definizione agevolata, spiega Libero. Entro oggi si dovranno effettuare i pagamenti della Rottamazione-quater, originariamente previsti per il 31 ottobre 2023 e il 30 novembre 2023 (seconda rata). Nessuna sanzione o interessi per chi pagherà dunque entro oggi, 18 dicembre. Inoltre ttraverso la definizione agevolata si possono saldare i carichi affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022.  Lo strumento “consente di versare solo l’importo dovuto a titolo di capitale e quello dovuto a titolo di rimborso spese per le eventuali procedure esecutive e per i diritti di notifica. Non sono invece da corrispondere le somme dovute a titolo di sanzioni, interessi iscritti a ruolo, interessi di mora e aggio” ha spiegato l’Agenzia delle Entrate.