Stanisław Dziwisz è stato il segretario personale di Papa Wojtyla, il Sommo Pontefice “protagonista” de Le grandi interviste di Enzo Biagi in onda domenica 12 aprile 2020 in prima serata su Rai3. Il Cardinale Stanisław ha sempre difeso, anche dopo la morte, Papa Giovanni Paolo II dalle accuse relative alla risposta della Chiesa circa gli abusi sessuali sui minori e il caso Maciel. In una nota stampa, firmata pochi anni fa, il segretario personale di Giovanni Paolo II e Arcivescovo emerito di Cracovia scrisse: “le affermazioni che ritengono che Giovanni Paolo II fosse dilatorio in merito alla gestione della risposta della Chiesa all’abuso sessuale su minori da parte di alcuni chierici, sono ingiuste e vengono contraddette da fatti storici”. Non solo, Stanisław ha sottolineato a gran voce: “Giovanni Paolo II approvò “la politica nota come Tolleranza zero. Il Papa era scioccato. Non intendeva tollerare il crimine della pedofilia nella Chiesa e lo combatté”.
Stanisław Dziwisz difende Papa Giovanni Paolo II
Non solo, Stanisław Dziwisz , il segretario di Karol Wojtyla, ha anche fatto chiarezza circa il ruolo del Papa nella promulgazione dei “Sacramentorum sanctitatis tutela” e “Delicta graviora” dicendo: “Giovanni Paolo II riservò tutti i crimini sessuali su minori prima dei 18 anni, commessi da parte di chierici, alla giurisdizione del tribunale della Congregazione per la Dottrina della Fede. Obbligò anche ogni vescovo e superiore religioso a riferire a questa Congregazione tutti questi crimini. Grazie alle regole chiare, indicate dal Papa, la dimensione degli abusi negli Stati Uniti è diminuita”. Una presenza costante quella del Cardinale nella vita di Papa Wojtyla che non si è mai tirato indietro, neppure dopo la morte del Sommo Pontefice, di difenderlo dalle polemiche come quella relativa al caso Maciel. “Si attribuisce a Giovanni Paolo II la copertura della sua attività criminale” – ha detto il segretario Dziwisz precisando – “i fatti parlano decisamente diversamente. Voglio ricordare soltanto che la Congregazione per la Dottrina della Fede iniziò un’indagine sulle accuse ancora durante il pontificato di Giovanni Paolo II, esattamente nel dicembre del 2004. A quel tempo fu inviato l’allora promotore di giustizia, e oggi Arcivescovo, Charles Scicluna in Messico e negli Stati Uniti a svolgere le attività necessarie in questa materia. Solo per la conoscenza e l’approvazione di Giovanni Paolo II era possibile decidere di iniziare questa indagine che non fu interrotta nemmeno durante la sede vacante dopo la morte del Papa e quindi poté essere conclusa con una sentenza all’inizio del pontificato di Benedetto XVI“.
Stanisław Dziwisz, il ricordo di Papa Wojtyla
Stanisław Dziwisz alcuni anni fa ha ricordato Papa Wojtyla in un’intervista rilasciata a Fabio Bolzetta a cui ha detto: “per me la sorpresa grande è stato a Rio De Janeiro quando il Papa ha annunciato che il prossimo incontro dei giovani sarà a Cracovia, c’era grande entusiasmo tra i giovani che non hanno conosciuto questa figura che ispira tutti, non solamente quello che ha lasciato come eredità dottrinale, ma la persona. Era una persona straordinaria perciò lui accompagna sempre i giovani con il suo sorriso, con la sua parola, con la sua attività”. Poi il segretario Dziwisz ha ricordato a Tv2000: “Papa Wojtyla meditava, si preparava alla morte, non sappiamo quando ha perso la coscienza, lui era quasi alla fine sempre cosciente. Tutta la sua vita era unita alla divina misericordia”