Prosegue il caos nel Regno Unito dopo le proteste dell’estrema destra e le violenze xenofobe che sono andate in scena nel Paese. A finire nel mirino è stato anche il neo premier Starmer che, a detta di molti, non avrebbe gestito bene la situazione: secondo Nigel Farage, il presidente rappresenta “la più grande minaccia alla libertà di parola” nella storia del Regno Unito. Il conduttore tv e politico si è scagliato pubblicamente contro il premier per la sua risposta online ai disordini che hanno colpito l’Inghilterra e l’Irlanda del Nord in seguito all’uccisione di tre giovani ragazze a Southport.



Starmer, infatti, attraverso i social ha criticato le grandi piattaforme social per il loro ruolo: queste favorirebbero, a detta dell’esecutivo britannico, la diffusione di contenuti che incitano odio. Per questo il parlamento starebbe pensando di introdurre una legge che possa limitare i contenuti considerati “legali ma dannosi” perché diffonderebbero delle notizie dannose per l’opinione pubblica.



Farage: “Starmer rappresenta una minaccia”

Nigel Farage, leader dei Reform UK, parlando alla Fox News, ha affermato: “Nessuno dovrebbe usare una piattaforma di social media per diffondere odio o incitare alla violenza, e credo che tutti noi concordiamo con questa regola sulla libertà di parola. Ma ciò che ci è consentito fare sui social media, o che ci dovrebbe essere consentito, è fare supposizioni, porre domande, cercare di diffondere fatti, diffondere fatti che sveglino il resto della società. Quando sei impegnato in qualcosa del genere, non puoi mai e poi mai garantire che ciò che dici sia vero al 100%“.



A detta del conduttore e politico, Starmer, con la sua idea di limitare i social media, rappresenta “la più grande minaccia alla libertà di parola che abbiamo mai visto nella nostra storia”. Per questo il leader dei Reform UK si è detto “molto preoccupato che l’istinto del partito laburista sia quello di utilizzare questa crisi per privarci delle nostre libertà e della nostra libertà di parola, e dovremo combattere contro questo”.