Le start up e le Pmi hanno registrato un calo di circa il 5% nel 2023, passando dalle 14.262 del 2022 alle 13.513 del 2023. Questo è quanto si apprende dal Sole 24 ore, da cui emerge anche che un dato rimane stabile: Milano continua infatti a detenere il primato, confermandosi capitale e mantenendo una fetta del 24, 9%. Anzi, i numeri sono in aumento rispetto agli anni precedenti. In linea generale comunque le start up sono concentrate soprattutto nel nord Italia, e in particolare in Lombardia. In questa regione infatti troviamo un terzo del totale nazionale, pari al 33%.
L’unico elemento incoraggiante è rappresentato dal fatto che le start up sono riuscite perlomeno a raggiungere gli obiettivi prefissati. Del resto il 2023 non è stato facile nemmeno sul fronte investimenti sia a livello europeo che nazionale. Sulla base di quanto descritto dall’osservatorio sul Venture Capital, in Italia gli investimenti fintech, dai servizi online agli algoritmi più sofisticati, dal crowfunding ai bond, sono crollati del 100%, lasciandosi alle spalle due anni di crescita e riportandoci ai livelli di poco superiori a quelli del 2020.
CALO START UP: INCERTEZZA DEL MERCATO E RIALZO TASSI D’INTERESSE
Gimede Gigante, professore di Finanza e direttore dell’Innovation and Corporate Entrepreneurship alla Sda Bocconi, ha analizzato la situazione delineando le possibile cause di un calo di start up ed investimenti in linea generale. L’esperto ha infatti affermato: “Il calo generale è sicuramente dovuto all’incertezza del mercato e all’aumento dei tassi di interesse, ma in Francia le riforme attuate da Macron hanno fatto sì che la crisi colpisse in maniera inferiore gli investimenti in imprese e startup innovative, diversamente da quanto avvenuto in Italia.”
Il professore ha proseguito la sua analisi parlando di un acceleratore per sostenere le imprese in cerca di canali tecnologici e innovativi: “L’Italia è 30esima a livello globale e 18esima a livello europeo come ecosistema start up. In questo contesto è compito delle università supportare le imprese emergenti, attraverso esperti, infrastrutture avanzate e finanziamenti dedicati. Il nostro acceleratore “Ice” vuole facilitare la connessione tra aziende, operatori finanziari, start up innovative, ricercatori e il mercato a livello internazionale, con un approccio bottom up. Partendo dalle esigenze degli operatori di settore e dei partecipanti all’hub, si concentrerà sulle metodologie di valutazione e sugli aspetti di gestione e governance nelle start up del mondo fintech, anche sotto l’aspetto regolatorio.”