Stash, frontman dei The Kolors, è intervenuto ai microfoni della trasmissione di Rai Uno “Dedicato”, condotta da Serena Autieri e Gigi Marzullo e andata in onda nel pomeriggio di ieri, sabato 13 novembre 2021. Dopo una rapida esibizione canora insieme alla sua band, il giovane artista si è raccontato, a cominciare dal suo nome: in molti, infatti, credono che Stash sia un nome d’arte, mentre in realtà è quanto è stato scritto dall’impiegato all’anagrafe sul suo certificato di nascita, naturalmente su precisa indicazione da parte di suo padre.
A proposito di quest’ultimo, Stash ha asserito: “Mio papà è un rockettaro vero, ha vissuto gli anni Settanta e dunque la passione per il rock lo ha portato a chiamarmi così”. La paternità, peraltro, è una tematica che compete anche a lui, visto che oggi è un padre “veramente orgoglioso e felice. È successo tutto all’improvviso, come quando sono usciti i televisori a 16:9, che consentivano di vedere di più. Ecco, mia figlia Grace è stata così: mi ha fatto vedere di più. Il merito, però, è della mia Giulia, che l’ha messa al mondo. Noi papà facciamo tanto i fighi in giro, ma, alla fine, la fatica è tutta delle madri”.
STASH: “MIA FIGLIA GRACE HA UNA FORZA EMOTIVA GIGANTESCA”
Ancora in riferimento alla sua primogenita Grace, Stash ha sottolineato che soltanto apparentemente è piccolina, ma “a undici mesi è gigantesca nella sua forza emotiva. Io la chiamo fagotto di emozioni. Pensate che ha iniziato a chiamarmi papà… O meglio… Muove la bocca dicendo due volte la sillaba ‘pa’, però senza emettere alcun suono… Io in questo momento per lei sono come un pesce!”.
Prima di congedarsi dallo studio di “Dedicato”, Stash ha voluto omaggiare uno dei massimi esponenti della Napoli musicale, Tullio De Piscopo, che “è l’emblema dello svelamento delle nostre radici. Gli voglio dedicare ‘Pensare male’, cantata in coppia con Elodie. Una canzone che per me rappresenta il nostro nuovo inizio e nata nel momento in cui abbiamo pensato di fregarcene delle paranoie legate alle metriche delle canzoni”.