OSSERVATORIO CARDINALE VAN THUAN: ALLARME STATALISMO IN EUROPA, “ATTACCO A PROPRIETÀ PRIVATA”

La proprietà privata e con essa la libertà sono a rischio nel mondo di oggi: per colpa di dittature come la Cina, di governi autoritari e autarchici come la Russia? Non solo, anche il «macro-capitalismo globalizzato» sarebbe responsabile della progressiva perdita di libertà anche nel civile Occidente: lo scrive il nuovo bollettino dell’Osservatorio internazionale Cardinale Van Thuan sulla dottrina sociale della Chiesa, rivista trimestrale che propone contributi sull’attualità in relazione allo “status” della dottrina sociale della Chiesa Cattolica. «Lo statalismo vuole togliere la proprietà privata agli uomini per renderli schiavi»: il giudizio è netto e durissimo lanciato contro un «macro-capitalismo globalizzato» sotto forma di sistema economico atto a «assoggettare gli individui».



Nel bollettino aggiornato ai primi tre mesi del 2023, l’Osservatorio cui contribuiscono numerosi intellettuali cattolici riflette sulla progressiva crisi della proprietà privata in un contesto occidentale «sempre più influenzato dal modello cinese». Non solo economia, alla base di questo andamento internazionale vi sarebbe anche una visione antropologica del tutto anti-cristiana: «senza l’aggancio alla proprietà – un diritto naturale che le rende libere e permette loro di avere uno spazio vitale – la persona e le famiglie diventano solo dei terminali di una politica, statale o globale, che può manipolarle, condizionarle e ricattarle», così rileva l’arcivescovo emerito Giampaolo Crepaldi all’interno del bollettino riportato in ampi stralci oggi sul quotidiano “La Verità”. All’interno del processo in corso – denunciato da diversi intellettuali a livello internazionale e definito “Grande Reset” – vi sarebbe il tentativo dell’economia mondiale di mantenere il potere globale in maniera surrettizia.



ECOLOGISMO E PAUPERISMO, GLI “STRUMENTI” DELLO STATALISMO CONTRO LA LIBERTÀ

Come avverte per l’Osservatorio Van Thuan il giornalista Stefano Magni, siamo di fronte ad un attacco a tutto tondo contro la proprietà privata che emerge nelle società occidentali “funestate” dalla crisi di Covid e guerra in Ucraina. Siamo di fronte «ad una cultura contraria alla proprietà privata e favorevole alla nuova economica circolare», diffusa in ambito ONU e portata avanti dall’intellighenzia elitaria mondiale. In diversi documenti approvati dalle Nazioni Unite – nota ancora il bollettino 2023 dell’Osservatorio cattolico – vi si trovano scritti piani di “rieducazione” dei consumatori affinché «compiano scelte individuali sostenibili. Lo Stato potrà dunque indirizzare le scelte economiche dei suoi cittadini dettando le regole su come usare le loro proprietà».



L’ex politico Udc Luca Volonté riflette come in questo nuovo “andazzo”, «tutti oggettivi limiti al diritto di proprietà, l’ideologia verde, sempre più rossa, che si è insediata a Bruxelles stravolge il significato di proprietà privata»: quella dei cittadini europei, spiega ancora Volonté, «è considerata un bene disponibile di cui il Super-Stato si può appropriare e sul quale può imporre i propri desideri». Da qui le direttive su auto e case green, ma non solo: vi è una «mescolanza del discorso etico con quello economico», spiega ancora Magni nel bollettino 2023, «l’argomento ecologista rafforza quello altruista: se si compra e si consuma, si inquina, se si condivide, si inquina meno». Pauperismo ed ecologismo, quesi i due “strumenti” che il nuovo statalismo occidentale intende utilizzare per formare generazioni sempre meno “libere”: come nota “La Verità” in merito all’Osservatorio cattolico, «Si risveglia così il sogno della “comune”, tipica di tutte le società socialiste, e si afferma uno strano capitalismo anticapitalista che assume le tinte verdi del nuovo statalismo e parla con i suoi argomenti collettivisti».