Prolungare lo stato di emergenza fino al 2023: è quanto stava valutando il governo del Nuovo Galles del Sud, in Australia. A rivelarlo è The Australian, secondo cui il governo Perrottet si stava muovendo per estendere i poteri d’emergenza di altri 17 mesi dopo che Brad Hazzard, ministro dello Stato australiano, aveva avanzato la proposta ieri tramite il Gabinetto, che ha approvato la proposta. I poteri dello stato di emergenza consentono al ministro di poter emanare ordini di salute pubblica, tra cui restrizioni su movimenti, obblighi di indossare mascherine, coprifuoco e lockdown. Il piano però ha fatto subito discutere, perché non si comprende la necessità di estendere tali poteri addirittura fino al marzo 2023.



Ciò anche tenuto conto del fatto che l’emergenza sembra ormai superata, visto che nel Nuovo Galles del Sud il tasso di vaccinazione con doppia dose è del 90%. Infatti, già dopo che è stato superato il 70% sono state alleggerite le restrizioni per i vaccinati, e così pure dopo la soglia dell’80%.

PIANO PER PROLUNGARE STATO D’EMERGENZA BLOCCATO

Il ministro della Salute del Nuovo Galles del Sud Brad Hazzard ha affrontato la questione oggi in una riunione di emergenza, visto che il piano ha allarmato i deputati. Ed è stato costretto a fare un passo indietro, cioè a bloccare il suo piano di prolungare lo stato d’emergenza in virtù dell’opposizione di alcuni deputati in una riunione della coalizione. Quindi, è stato costretto a ritardare l’introduzione del disegno di legge al Parlamento. Di conseguenza, ora i poteri temporanei sono destinati a scadere nel marzo 2022.



Il premier Dominic Perrottet ha deciso di ritardare una decisione fino al prossimo anno e ha sottolineato che il suo governo manterrà solo le misure critiche oltre il 2022. «Solo le disposizioni sanitarie che devono essere estese saranno estese. Considererò attentamente la questione durante la pausa estiva», ha dichiarato a Sky News Australia. Dal canto suo, il ministro della Salute del Nuovo Galles del Sud si è giustificato spiegando che i colleghi hanno «frainteso due disposizioni» all’interno del disegno di legge.

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