«La Polonia dovrebbe sospendere i pagamenti di bilancio dell’Unione Europea e porre il veto alle politiche europee se Bruxelles continua con il “ricatto” sullo Stato di diritto»: a dirlo è il Ministro della Giustizia del Governo polacco, Zbigniew Ziobro, intervistato oggi dal “Financial Times”.

I recenti ricorsi intentati da Polonia e Ungheria contro il “regime di condizionalità per la protezione del bilancio Ue” in caso di violazione dello Stato di diritto, sono stati considerati dall’avvocato generale della Corte Ue come «da respingere in toto»: da qui parte l’invettiva in risposta (indiretta) del Ministro Ziobro, facendosi ‘portavoce’ del Premier Morawiecki. «La Commissione europea agirebbe “illegittimamente” se utilizzasse nuovi poteri per trattenere i finanziamenti dalla Polonia sulla controversia sullo stato di diritto», attacca il Ministro della Giustizia di Varsavia facendo riferimento al ritardo nell’approvazione sui 36 miliardi di finanziamento per il Recovery Plan polacco. Da mesi ormai Bruxelles e la Polonia litigano per le modifiche al sistema giudiziario volute dal Governo ‘sovranista’, con la Commissione Europea che teme in questo modo possa essere minacciata l’indipendenza della magistratura; di contro, l’esecutivo replica che tali cambiamenti sono necessari e che non andranno affatto a modificare lo Stato di diritto.



POLONIA VS UE, LO SCONTRO INFINITO

Va ricordato come Ziobro sia leader di un piccolo partito i cui voti sono vitali per il Governo nel mantenere la maggioranza già esigua: ebbene, il Ministro della Giustizia fa il passo molto lungo (forse ancora più netto di quanto avrebbe voluto/potuto fare il Presidente Morawiecki) e spiega come i fondi di contributo che la Polonia paga all’Europa potrebbero essere bloccati qualora il meccanismo di condizionalità fosse usato contro Varsavia. «La Polonia dovrebbe rispondere al ricatto dell’UE con un veto su tutte le questioni che richiedono l’unanimità nell’UE. La Polonia dovrebbe anche rivedere il suo impegno nei confronti della politica climatica ed energetica dell’UE, che si traduce in drastici aumenti dei prezzi dell’energia», ha affermato un drastico Ziobro, aggiungendo «Se questa controversia dovesse degenerare, chiederò alla Polonia di sospendere i suoi contributi Ue. Sarebbe giustificabile dal momento che l’Ue ci nega illegittimamente i fondi di un bilancio congiunto a cui anche noi contribuiamo». La chiosa finale sul FT è però ancora più polemica, con il Ministro di centrodestra che lancia il “carico da novanta” contro le istituzioni europee: «La Commissione europea pone condizioni impossibili perché il suo vero obiettivo non è raggiungere un presunto stato di diritto, ma cambiare il governo in Polonia. Sta mandando un messaggio ai polacchi: se sostieni questo governo, non riceverai soldi dall’UE. Non è la loro preoccupazione per lo stato di diritto, ma una contraddizione: un diktat politico imposto dal ricatto e dal tentativo di minare una decisione democratica di diversi milioni di polacchi».



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