“Lo Stato ha il dovere di garantire la sicurezza dei suoi cittadini”. A sottolinearlo, in un editoriale su La Verità, è Pietro Dubolino, Presidente di sezione a riposo della Corte di cassazione, il quale ha commentato gli scontri tra Governo e opposizione sul tema. La questione relativa all’aumento della criminalità nel Paese, infatti, ormai da mesi è al centro del dibattito. L’esecutivo di Giorgia Meloni ha emanato un pacchetto ad hoc, ma questo non sembrerebbe avere soddisfatto la sinistra.



L’esperto, da parte sua, ritiene che l’opposizione abbia attribuito in questo periodo un significato “inequivocabilmente dispregiativo” all’aggettivo securitario con l’obiettivo di screditare le mosse del Governo, che in realtà asseconderebbero soltanto la naturale aspirazione del cittadino alla propria sicurezza. Il Pd, in particolare, è dell’idea che questa necessità sia “solo il frutto della paura artificiosamente alimentata dai fautori dello ‘Stato forte’ in strati culturalmente più arretrati della popolazione” sfruttata per “giustificare l’adozione di politiche repressive e discriminatorie nei confronti dei deboli”. In altri termini, per portare avanti una deriva autoritaria.



Stato ha dovere di garantire sicurezza cittadini: il dibattito tra Governo e opposizione

Il pacchetto sicurezza stesso emanato dal Governo di Giorgia Meloni, nei giorni scorsi, è stato definito da Francesco Boccia, presidente dei senatori del Pd, come il prodotto “dell’unico istinto”, quello securitario, che muove l’esecutivo. Un commento che secondo Pietro Dubolino è caratterizzato di “sottile perfidia” e che si oppone ai principi stessi dello Stato. Esso infatti “ha come obbligo primario, assoluto e ineludibile – in cui consiste la sua stessa ragion d’essere – quello di garantire in ogni momento il maggior grado di sicurezza possibile ai propri cittadini”, ha sottolineato il Presidente di sezione a riposo della Corte di cassazione.



Ma non solo. “Di tale obbligo i cittadini hanno, a loro volta, il diritto assoluto di pretendere osservanza, indipendentemente dalla circostanza che sia o meno presente, in essi, un qualsivoglia sentimento di paura e, quindi, anche quando siano o si sentano in grado di provvedere autonomamente alla propria difesa contro i malintenzionati”, ha concluso.