La statua di Churchill imbrattata a Londra e poi “impacchettata” per proteggerla (o nasconderla?) è uno dei massimi esempi delle esagerazioni che si sono verificate un po’ ovunque nel mondo nelle ultime settimane sull’onda delle proteste contro il razzismo suscitate dall’uccisione di George Floyd. Una mobilitazione spesso nobilissima ma qualche volta sbagliata, a causa forse addirittura a volte di un vero e proprio “razzismo alla rovescia” contro l’uomo bianco in quanto tale, oppure semplicemente frutto dell’ignoranza.



Ecco dunque che a Londra è stata imbrattata con la scritta “razzista” nientemeno che la statua di Winston Churchill nella piazza del Parlamento. Già, proprio la statua in onore del primo ministro che, nel momento più buio della Seconda Guerra Mondiale, trascinò la Gran Bretagna alla resistenza contro il nazismo che sembrava incontenibile.



La storia va conosciuta: la Francia era crollata, gli Usa non erano ancora entrati in guerra, l’Urss era addirittura alleata della Germania a causa dello sciagurato patto Molotov-Von Ribbentrop fra le due dittature. Restava solo la Gran Bretagna e la ferrea volontà di Churchill nel non cedere a Hitler. Considerate le ben note posizioni del nazismo sui temi razziali (serve spiegare?), chissà cosa sarebbe successo se Churchill avesse alzato bandiera bianca. Eppure, nella furia ignorante del 2020, ci tocca vedere imbrattata proprio la statua in suo onore.

STATUA DI CHURCHILL IMPACCHETTATA, FURIA NIPOTI E JOHNSON

Più che comprensibile dunque la reazione sdegnata dei nipoti di Winston Churchill davanti alle immagini della statua imbrattata e poi impacchettata – persino il sindaco Sadiq Khan l’ha messa a rischio, schierandosi contro tutti gli “schiavisti e imperialisti”. Uno dei nipoti, sir Nicholas Soames, ha definito in un’intervista al Daily Telegraph gli attacchi alla statua di suo nonno “azioni codarde e inqualificabili“.



L’ex sottosegretario conservatore ha accusato “anarchici ed estremisti di sinistra di aver strumentalizzato la protesta” del movimento Black Lives Matter per deturpare la statua di Churchill, monumento che per Emma Soames, sorella di sir Nicholas, forse sarebbe più sicura in un museo. “E’ estremamente triste vedere come mio nonno, che ha unificato un Paese, sia diventato una sorta di icona controversa“, ha detto alla Bbc rivelando di essere rimasta “scioccata”. “Siamo arrivati a un punto in cui interpretiamo la storia con gli occhi del presente“, ha dichiarato alla Bbc sottolineando che suo nonno “era un uomo potente, complesso, con più lati positivi che negativi. Per milioni di persone era considerato un eroe“.

Sulla vicenda è intervenuto anche il premier Boris Johnson che ha attaccato il sindaco Khan dopo che la statua di Churchill è stata impacchettata: “Così consegni Londra ai violenti”. E poi ha spiegato che “quella statua è un ricordo permanente del suo successo nel salvare questo paese – e l’intera Europa – da una tirannia fascista e razzista”.

Per essere chiari: essendo Winston Churchill un esponente del partito conservatore di quella che all’epoca era ancora la massima potenza coloniale del mondo, di certo nessuno pretende di farne un’icona della lotta al razzismo. Ma ha difeso come pochi altri nella storia la libertà della sua nazione e del mondo intero dal totalitarismo: se nemmeno questo basta più…