Non si placa l’onda mediatica negli Stati Uniti d’America del caso George Floyd, il 46enne afroamericano morto dopo essere stato arrestato dalla polizia a Minneapolis; è notizia delle ultime ore che la statua dello storico presidente a stelle e strisce Theodore Roosevelt sarà rimossa dal museo di Storia Naturale di New York. Ma cosa c’entra questo monumento equestre con Floyd? In queste settimane i simboli legati alla Confederazione americana, che sosteneva la schiavitù, e l’acquisizione imperiale, come Cristoforo Colombo, sono stati particolarmente presi di mira dall’altra parte dell’Atlantico e la campagna antistatale, nata dal movimento Black Lives Matter, si è diffusa in tutto il mondo, con monumenti presi di mira in diversi Paesi. La statua di Roosevelt si trova all’esterno dell’ingresso del museo newyorkese dal 1940 e il sindaco, Bill de Blasio, ha fatto sapere che “il museo ha chiesto di rimuoverla perché rappresenta esplicitamente i neri e gli indigeni come persone soggiogate e razzialmente inferiori”.
STATUA THEODORE ROOSEVELT: TRUMP CONTRARIO ALLA RIMOZIONE
Il primo cittadino di New York si è detto favorevole alla richiesta, aggiungendo che era “il momento giusto per rimuovere questa statua problematica”, mentre il presidente del museo, Ellen Futter, ha detto che il mondo si è concentrato sulle statue “come simboli potenti e offensivi del razzismo sistemico”. Un pronipote dell’ex presidente, Theodore Roosevelt IV, ha asserito al “New York Times”: “La composizione della statua equestre non riflette l’eredità di Theodore Roosevelt. È il momento di spostare la statua e di andare avanti”. La statua all’esterno del museoamericano di Storia Naturale mostra Roosevelt a cavallo affiancato da un nativo americano e da un africano e gli attivisti che si oppongono ai simboli dell’espansione coloniale e della discriminazione razziale hanno accolto favorevolmente il provvedimento. Non si può dire lo stesso per l’attuale presidente degli USA, Donald Trump, il quale ha condannato “la folla di sinistra che cerca di vandalizzare la nostra storia, di profanare i nostri monumenti”.