Un nuovo simbolo e una sede a Roma, in via di Campo Marzio 46, per il MoVimento 5 Stelle targato Giuseppe Conte. Con la pubblicazione dello Statuto emergono le novità del nuovo corso, con poteri maggiormente definiti per l’ex premier, ma soprattutto slegati da quelli del Garante, che erano stati la causa della rottura tra i due. Il documento sancisce che il Presidente è l’unico titolare e responsabile dell’indirizzo politico di M5s, nonché il rappresentante in tutte le sedi. In quanto tale, dirige e coordina la comunicazione delle attività e degli eletti. La sua elezione avviene mediante consultazione in Rete tramite le procedure approvate dal Comitato di Garanzia. Resta in carica per quattro anni ed è eleggibile per non più di due mandati consecutivi. Anche nel nuovo Statuto il Garante è il custode dei valori dell’azione politica di M5s, inoltre ha il potere di «interpretazione autentica, non sindacabile, delle norme del presente Statuto». Resta in carica a tempo indeterminato, così come nelle vecchie regole. Quindi, Beppe Grillo resterà garante finché lo vorrà.
Una delle poche novità riguarda il voto per la sfiducia, ma cambia il quorum: prima serviva il voto di tutti gli iscritti, ora solo di quelli aventi diritto. Anche in questo Statuto il Comitato di Garanzia può proporre la sfiducia al Garante e se al voto perde deve dimettersi in blocco. Invece cambia in parte la procedura per la sostituzione: non prende il posto uno del Collegio dei Probiviri, ma un membro del Comitato.
LA CURA DELLE PAROLE NEL NUOVO STATUTO M5S
Il nuovo Statuto del MoVimento 5 Stelle limita fortemente il potere d’interdizione in materia di consultazioni degli iscritti e di deliberazioni assembleari. Quindi, Beppe Grillo, che poteva disporre la rinnovazione delle votazioni a proprio piacimento se non ne gradiva i risultati, ora può farlo solo per le modifiche statutarie che riguardano le votazioni assembleari, invece per le consultazioni la prerogativa è subordinata alla concertazione col Presidente ed è limitata a questioni procedurali, non di merito. I poteri che restano a Beppe Grillo sono figurativi, se non per l’investitura del Presidente, che prevede un solo candidato. L’altra novità riguarda il linguaggio, la cosiddetta “cura delle parole”: si richiede la continenza verbale delle espressioni, «l’attenzione per il linguaggio adoperato» considerato importante per rafforzare la coesione sociale. «Le espressioni verbali aggressive devono essere considerate al pari di comportamenti violenti». Lo Statuto stabilisce la nascita della Scuola di Formazione del M5s che prevede, tra le altre cose, la formazione permanente e l’aggiornamento dei portavoce eletti e degli amministratori locali e di tutti coloro che rivestono incarichi pubblici. Come Beppe Grillo, anche Giuseppe Conte può perdere il posto, ma serve l’unanimità alla sfiducia, condizionata alla conferma da parte dell’Assemblea.
LE CONTROVERSIE INTERNE
Il nuovo Statuto del MoVimento 5 Stelle prevede anche una procedura per la risoluzione delle controversie interne, un preventivo tentativo di conciliazione da svolgersi davanti ad un mediatore estratto a sorte tra quelli iscritti nell’elenco che dovrà essere predisposto. Se la mediazione non si conclude con la conciliazione, e se la materia non è competenza dell’Autorità giudiziaria, la palla passa al Collegio Arbitrale composto da tre Arbitri, di cui uno nominato dal Garante, previo parere favorevole del Presidente, uno nominato dalla parte e l’altro nominato dagli Arbitri nominati. In caso di mancato accordo sulla nomina del terzo Arbitro, ci pensa il Presidente del Tribunale, su istanza dell’interessato più diligente. Il Collegio arbitrale dovrà pronunciarsi nel termine di 90 giorni dall’inizio della procedura o nel diverso termine concordato tra le parti. Se il lodo non fosse pronunciato entro il termine fissato o concordemente prorogato, le parti saranno libere di adire il Tribunale competente, quello nella cui Circoscrizione è posta la sede legale l’Associazione. La modifica o soppressione di questa clausola dovrà essere approvata con la maggioranza assoluta degli Iscritti al MoVimento 5 Stelle aventi diritto di voto.