Stazioni di polizia cinese illegali, l’allarme: “54 nel mondo, 4 in Italia”
Nella diretta di Fuori dal Coro di ieri sera, il giornalista e conduttore del programma Mario Giordano è tornato a parlare delle stazioni di polizia cinese illegali sul territorio italiano, notizia di cui ultimamente si parla parecchio e che apre a parecchi dubbi sul fatto che la Cina stia spiando alcuni punti importanti del mondo. Le stazioni di polizia, infatti, sono “mascherate” da centri culturali, il cui scopo formale sarebbe quello di fornire aiuto e supporto, soprattutto burocratico, ai cittadini cinesi all’estero in difficoltà.
Tuttavia, come aveva dimostrato proprio la trasmissione di Mario Giordano la scorsa settimana, entrando in una delle stazioni di polizia cinese illegali la situazione sembrerebbe essere piuttosto diversa. Infatti, nella sede di Prato visitata dal programma, tutto sembrava essere ammobiliato e disposto esattamente come se si trattasse di una stazione di polizia, tra bandiere e cimeli del governo appese alle pareti. Oltre a questo sul lungo tavolo da riunione nell’ufficio di Prato era disposti alcuni libri di strategia politica estera scritti da Xi Jinping, davanti al tavolo invece lo schermo da cui, presumibilmente, i poliziotti cinesi ricevevano ordini da Pechino, come dimostrano alcuni video girati in altre sedi della polizia cinese in Europa.
Stazioni di polizia cinese illegali: come sta reagendo l’Europa
Insomma, la questione delle stazioni di polizia cinese illegali non sarebbe di poco conto, soprattutto considerando che secondo l’associazione Safe Guard Defenders (la prima ad aver lanciato l’allarma) sostiene che sarebbero almeno 54 nel mondo, di cui 4 in Italia (Milano, Firenze, Prato e Roma). Inoltre, aprirebbero a parecchi dubbi sulla loro utilità soprattutto in seguito alla denuncia di alcuni rifugiati politici cinesi che sostengono vengano usare per perseguirli, in violazione agli accordi internazionali sulle intercettazioni all’estero.
Alcuni governi europei, a quanto sostiene Fuori dal Coro, si sarebbero già mossi per far chiudere le stazioni di polizia cinese illegali. In particolare, a muoversi sarebbe già stata l’Olanda, l’Irlanda e la Germania, che avrebbero avviato delle inchieste per appurarne gli scopi, mentre in Olanda una stazione è stata chiusa. In Italia, invece, sembra che il mondo politico non abbia ancora preso in mano la situazione, come sostiene l’onorevole Erika Mazzetti alla trasmissione di Mario Giordano, che dice che il Ministero dell’Interno si starebbe rifiutando di commentare la notizia. Tuttavia, sembra che la Cina abbia già preso le sue precauzioni, e abbia interrotto le funzioni delle stazioni di polizia, che attualmente in Italia sarebbero chiuse al pubblico, mentre non è chiaro se all’interno qualcuno stia concretamente lavorando o meno.