Momenti di tensione e paura questa mattina durante il collegamento di UnoMattina con la giornalista Rai Stefania Battistini, in Ucraina con gli operatori Simone Traini e Mauro Folio. Stava per ricollegarsi con il programma dal balcone della stanza d’albergo a Dnipro, dove alloggiava, quando quattro agenti delle forze speciali hanno fatto irruzione. Un soldato ucraino l’ha raggiunta in balcone e le ha ordinato di rientrare nella stanza. «Ora stiamo tutti bene. Ma il rischio è stato altissimo», ha poi raccontato a Rai News. In quel momento erano in diretta, infatti quei momenti concitati hanno subito preoccupato i conduttori di UnoMattina e gli ospiti.



«Hanno spalancato la porta urlando coi fucili spianati. Hanno buttato a terra i due operatori di ripresa Simone Traini e Mauro Folio, con il ginocchio premuto sulla loro schiena e il kalashnikov puntato a 2 cm dalla loro testa. Erano evidentemente molto nervosi, quindi poteva accadere qualunque cosa», ha aggiunto Stefania Battistini. Dopo circa un quarto d’ora è arrivato il capo della Polizia, con cui hanno avuto modo di chiarire la situazione.



FERMATO A DNIPRO ANCHE ANDREA CARRUBA

«Quello che è successo stamattina racconta il livello di tensione che sta vivendo il popolo ucraino, per cui qualsiasi attività considerata fuori dall’ordinario viene considerata un’attività nemica, una possibile minaccia», ha spiegato Stefania Battistini a Rai News. Dunque, qualsiasi giornalista straniero, soprattutto chi si ferma per diversi giorni, è ritenuto un possibile pericolo, «un possibile sabotatore, una possibile spia». In merito a quanto accaduto questa mattina in Ucraina è intervenuto anche il giornalista Andrea Carrubba, che ha testimoniato a Tagadà, su La7, la brutta avventura vissuta con i colleghi.



«Questa mattina abbiamo avuto un risveglio pessimo, perché ha fatto irruzione la polizia ucraina. Sono entrati armati di pistole e Kalashnikov dopo aver aperto la porta il passe-partout. Ci hanno buttato faccia a terra, chiedendo passaporti e press card. Hanno fatto alzare me e un collega, Cristiano Pinazzi, e ci hanno portati, strattonandoci, nella camera di Stefania Battistini». Il giornalista ha spiegato che credevano fossero spie. «Per fortuna abbiamo gli accrediti». Questo, dunque, testimonia il clima caldo in Ucraina per la guerra con la Russia.

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