Stefania Bonfadelli, in una intervista al Corriere della Sera, ha parlato del suo rapporto con Franca Valeri. “Ci siamo conosciute nel 1986, quando vinsi il concorso Battistini che aveva fatto nascere col suo compagno, il direttore d’orchestra Maurizio Rinaldi. Avevo 18 anni. L’opera era la sua prima passione, andava alla Scala già a 8 anni”, ha ricordato. Diventarono subito amiche. “L’estate tutti noi giovani cantanti la passavamo nella casa di Franca sul lago di Bracciano. Era una specie di comune”.
Alla fine il loro rapporto diventò qualcosa di più. “Il suo unico cruccio era di non avere avuto un figlio. Adottò me. A 88 anni ebbe la polmonite, a forza la portai in ospedale. Volevano darle un farmaco a cui era allergica. Mi opposi. I medici mi dissero: lei è parente? No. Questa cosa la fece pensare. Mi disse: non ho nessuno, vorrei che tu mi accompagnassi nella vecchiaia. Io avevo la mia famiglia d’origine, ma è stato semplice. Non abbiamo mai vissuto insieme, eravamo nello stesso palazzo, su due piani diversi”.
Stefania Bonfadelli: “Franca Valeri mi adottò per la vecchiaia”. Il rapporto con Maurizio Rinaldi
Il rapporto di Stefania Bonfadelli e Franca Valeri fu particolare anche in virtù del fatto che entrambe amarono lo stesso uomo. “Come coppia, lei e Maurizio Rinaldi sono stati insieme dal 1963 al ’78. Ma il rapporto durò trent’anni. Poi lui ebbe altre relazioni e raccontava tutto a Franca. Era un uomo libero, infedele, affascinante. A lei non piacevano le cose semplici. Il loro rapporto si trasformò. Erano indispensabili l’uno all’altra. Li univa la musica. Quando Maurizio si ammalò gravemente di tumore al polmone, Franca perse l’equilibrio. Non era preparata. Entrai in azione. Non so neanch’io dove trovai la forza. Ho sostenuto anche Franca”.
È proprio in quel periodo che si innamorò. “Aveva 17 anni meno di Franca e 30 più di me. Io ero molto giovane, mi sembrava Dio. Franca all’inizio mi vide con sospetto. Ne soffrì. Ma capì la sincerità dei miei sentimenti, e che potevo essere non una nemica ma un’alleata. Diceva: non posso schiavizzare qualcuno solo perché lo amo, dobbiamo continuare la nostra pseudo famiglia, non voglio perderla. Ci ha unite l’amore per la stessa persona”, ha concluso.