LA STORIA DI STEFANIA CASINI A “LE RAGAZZE”
Stefania Casini, uno dei personaggi più poliedrici del mondo dello spettacolo italiano, sarà tra le protagoniste dell’appuntamento con “Le Ragazze” questa sera, a partire dalle ore 21.20, su Rai 3: nel programma condotto da Francesca Fialdini, infatti, tra le figure al femminile che in qualche modo hanno segnato la storia del Novecento o le cui storie sono poco conosciute nonostante il grande impegno sociale e civile delle dirette interessate, i riflettori si accenderanno sull’attrice, giornalista e regista cinematografica campana, oggi quasi 75enne e con alle spalle un lunghissimo curriculum in cui ha unito la sua passione per la settima arte al sopra citato impegno civile.
Classe 1948 e originaria di Villa di Chiavenna (Sondrio), Stefania Casini cominciò a mettersi in luce nel mondo dello spettacolo nei primi Anni Settanta, dopo aver conseguito una laurea in Architettura e aver portato comunque avanti gli studi di recitazione, sua passione originaria: dopo gli esordi in teatro, sarà Pietro Germi a portarla sul set del film “Le castagne sono buone”. Da lì è un crescendo che vede la Casini lavorare anche nel mondo del doppiaggio, prestando peraltro la voce ad importanti interpreti, e poi come icona sexy in diverse pellicole. La si ricorda ad esempio in “Novecento” di Bernardo Bertolucci e in diversi film di genere di quella decade, diventando così i9n breve tempo uno dei sex symbol per una intera generazione. Poi, nel 1978, una nuova svolta con la conduzione di Sanremo, affiancata da un giovane Beppe Grillo e Maria Giovanna Elmi, fatto molto importante perché sarà una delle prime donne a ricoprire quel prestigioso ruolo.
STEFANIA CASINI, “IO FEMMINISTA E ANCHE ICONA SEXY: ECCO COME…”
Negli ultimi 30 anni, invece, si è dedicata soprattutto all’attività di giornalista e regista, lavorando a diverse produzioni e non disdegnando saltuariamente di tornare all’antico amore per la recitazione al fianco di mostri sacri quali Carlo Verdone e Peter Greenaway. Del personaggio dice molto la sua relazione con Giancarlo Soldi, a cui è legata da tanto tempo e che solamente dopo trent’anni ha deciso di portare all’altare. “Quando ho scoperto di avere un cancro al seno, gli ho proposto ‘Lasciamoci, è noioso stare con una donna malata’, e lui ‘No, io ti voglio sposare…’”. Definitasi proprio durante una puntata de “Le Ragazze” andata in onda tempo fa come “spericolata, spregiudicata o semplicemente saggia”, Stefania Casini è stata impegnata anche sul tema dei diritti, manifestando a favore dell’aborto quando in Italia non era ancora possibile e definendolo “una grande conquista per noi donne”. Nel corso invece di un’intervista concessa al portale cinematografico TaxiDrivers, l’attrice ha ricordato il suo passato di femminista.
“E lo sono ancora, perché non si smette di esserlo, soprattutto in una nazione come la nostra, dove le donne continuano a essere uccise con una violenza senza tregua” aveva raccontato Stefania Casini, nel frattempo diventata vicepresidente di Doc/it per una gestione organizzativa interamente al femminile. “…serve una nuova policy proprio contro la disparità di genere, per cui: a una certa quantità di finanziamenti dati a registi uomini deve corrispondere una stessa quantità di finanziamenti per registe donne”. Parlando col magazine femminile IoDonna dei suoi primi 70 anni, la Casini si era ironicamente definita una ‘perennial’ in contrapposizione ai millennial: “Ho 70 anni e la gioia di dirlo” aveva detto, spiegando che non esiste un elisir di giovinezza. Parlando invece del suo essere stata icona femminista e anche sexy per il pubblico maschile: “Come si coniugano le due cose? All’insegna dello slogan ‘Il corpo è mio e lo gestisco io’… Se ho ricevuto molestie? Sì, però ero vaccinata, venivo dal ’68, dalla lotta studentesca: ero abituata a reagire. Una diciottenne oggi non ha fiducia in se stessa e le armi per un ‘no’. C’è un unico modo per cambiare la situazione: dare alle donne la possibilità di crescere nel potere”.