La senatrice Stefania Craxi, presidente della commissione Esteri, è la figlia dell’ultimo presidente del Consiglio italiano a intraprendere iniziative per la pace in Palestina e Israele. A Il Fatto Quotidiano parla di quanto sta accadendo in questi giorni tra Tel Aviv e la Striscia di Gaza: “La mia condanna dell’ignobile attacco portato da Hamas allo Stato e ai civili israeliani è totale e senza tentennamenti. Non può valere in questo contesto un teorema pericoloso, che va rigettato con forza e che, mutatis mutandi, sembra assomigliare a quello che negli anni 70 recitava “né con lo Stato né con le Br”. E poi non possiamo mischiare la storia con l’attualità. L’impegno di Bettino Craxi e Andreotti, le loro iniziative, si inserivano in un contesto, anche regionale, oggi radicalmente mutato”.
Questo perché, rispetto ai tempi di Craxi e Andreotti, “sono cambiate le dinamiche internazionali e gli stessi interlocutori. Il processo di pace iniziato ad Oslo si è arenato di fatto con l’assassinio di Rabin e anche con le dinamiche innescate dall’11 settembre: sulla questione è globalmente scesa l’attenzione internazionale. Una responsabilità che non può certo essere ascritta al solo Occidente“.
Craxi: “Posizione dei governi italiani in linea con la comunità internazionale”
L’attenzione dell’Occidente per il mondo arabo si è appiattito con il tempo sulle posizioni dei governi di Israele, nonostante le vessazioni nei confronti della Palestina: “Una parte importante del mondo arabo vuole normalizzare, giustamente, i rapporti con Israele. E su questa strada va sostenuta e incoraggiata. Gli Accordi di Abramo hanno innescato una dinamica positiva, indicando una prospettiva necessaria che va salvaguardata. Se poi guardiamo la posizione dei governi italiani in questi anni, è del tutto in linea con quella della comunità internazionale: saggia, rispettosa del diritto internazionale, che rappresenta la bussola del nostro agire”, spiega Stefania Craxi a Il Fatto Quotidiano.
Oggi l’Autorità nazionale palestinese è all’angolo. “Al tempo, l’Olp, con cui si avviò l’interlocuzione, aveva abbandonato la lotta armata – anche grazie a Bettino Craxi – e con Arafat avviò un processo che portò ai negoziati di pace. Hamas, invece, è un’organizzazione terroristica con obiettivi e comportamenti inaccettabili. Ha sferrato un attacco che ha a che fare più con la volontà di interrompere i processi di distensione regionale tra Israele e il mondo arabo che non con la causa palestinese. Sarebbe utile, invece, un’Anp che abbia la forza di condannare senza equivoci questi attacchi, che sappia esprimere posizioni in contrasto con Hamas, con delle guide autorevoli, oneste e rinnovate che sappiano riacquisire la fiducia del loro popolo”, conclude Craxi.