Stefania Craxi, a “Vieni da Me”, ha ricordato la figura di suo padre Bettino: Era molto fisico, mi abbracciava spesso. Aveva una tenerezza che esprimeva attraverso il contatto umano. Non badava molto alla sua malattia, se non quando questa si faceva sentire. Ecco, io vorrei che si capisse una cosa: era un uomo modernissimo, con uno spiccato modernismo. Ha rinunciato alla sua vita per dedicarsi alla sua amata Italia. Il nostro Paese deve riflettere su questo. Lui metteva la politica davanti alla famiglia”. C’è spazio anche per un aneddoto: Mio padre era facile da sedurre, impossibile da tenere accanto a sé. Soltanto mia madre ci è riuscita, grazie all’amore pazzesco e a un invidiabile capacità di perdono nei suoi confronti. Una curiosità su Bettino? Arrivò al matrimonio in tram.  Inoltre, Stefania Craxi ha svelato che con i nipoti suo papà sapeva essere “buffissimo, gli mandava anche finti fax per giocare, chiamandolo ‘generale’ e chiedendogli se potesse inviare le truppe”. Infine, la donna ha confessato che “mi manca il suo coraggio, la sua presenza, la sua conoscenza storica, il suo affetto. Papà è morto molto giovane, aveva appena 65 anni. Non riesco a perdonare l’ingiustizia che gli è stata fatta”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



STEFANIA CRAXI: “NON MI ACCORSI CHE MIO PADRE ERA A CAPO DEL GOVERNO…”

Stefania Craxi, figlia di Bettino, a “Vieni da Me” ha raccontato: Mio padre ha servito con passione e lealtà l’Italia per tutta la sua vita e nel parlare di lui voglio mantenere la giusta distanza emotiva, perché quella scomparsa prematura fa ancora male. Spesso faceva interventi goffi, non coglieva la differenza delle esigenze di una bambina e di un’adolescente. Avrei voluto da ragazza un papà ‘normale’: a volte mi presentavo con il cognome di mia mamma. Negli anni Novanta la gente attraversava la strada per non salutarmi e nemmeno mi affittava gli alloggi”. Fortunatamenteho avuto una madre fantastica, che ci ha regalato una vita normalissima. Abbiamo frequentato le scuole a Milano in maniera assolutamente tranquilla. Quando mio padre è diventato presidente del Consiglio noi l’abbiamo vissuta come una storia capace di donarci un grande senso d’orgoglio, ma senza celebrazioni esasperate. Quasi non me ne sono accorta…”. Poi, un retroscena sul padre: “Mi diceva: ‘Tu non devi piangere, sei una Craxi’. Io invece l’ho visto piangere nei tanti suicidi di Tangentopoli, alla morte di Pietro Nenni… Gli stavo accanto entrando nella sua vita. I miei diciotto anni li ho celebrati al club Turati di Milano”Il periodo ad Hammamet? “Un periodo molto doloroso, non certo un esilio dorato com’è stato descritto. Bettino Craxi soffriva a stare lontano dalla sua amata Italia. Ringraziamo ancor oggi il popolo tunisino per esserci stato vicino”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



STEFANIA CRAXI: MIO PADRE…

Stefania Craxi a “Vieni da me” dopo il ricordo del padre ad Hammamet. La figlia dello statista travolto da Mani pulite ha parlato recentemente del film di Gianni Amelio, con l’interpretazione di Pierfrancesco Favino. Per lei è «il racconto di un uomo esiliato dalla terra per la quale aveva sacrificato la sua vita». Le reazioni al film secondo Stefania Craxi «celano una questione, il problema di un’Italia profondamente ipocrita che non è mai riuscita a sciogliere il “nodo Craxi”». E quindi ritiene che sia «sbagliato pensare che una produzione cinematografica possa farsi carico di questo». Per Stefania Craxi comunque quella dell’esilio del leader socialista è una storia che fa discutere e con cui l’Italia deve fare ancora i conti. Per loro, i familiari, è invece una ferita che sanguina ancora. «Ma Craxi è una questione politica non famigliare o personale. Lo difendo non solo perché mio padre ma per quello che ha rappresentato nella storia politica nazionale e internazionale». Di una cosa è sicura: «Craxi è ancora vivo. Se c’è la volontà di fare un film su di lui e non su altri grandi leader vuol dire che Craxi ha lasciato una grossa impronta».



STEFANIA CRAXI A VIENI DA ME: IL BOTTA E RISPOSTA CON SALVINI

Stefania Craxi in questi giorni ha risposto a quanto dichiarato da Matteo Salvini sulle commemorazioni di Bettino Craxi che si sono svolte ad Hammamet. «È vero. Ha pagato per colpe non sue. Ha pagato perché “non poteva non sapere”. Ma il malaffare è cosa diversa del finanziamento illecito regolato allora da una legge ipocrita violata da tutto l’arco costituzionale ed oggetto ben tre volte di amnistie». Il padre in Parlamento disse che quella prassi andava cambiata e non risparmiava nessuno, neppure la Lega. «Infatti, ricordo solo che nel famoso Processo Enimont, lo stesso Bossi fu condannato in via definitiva a 8 mesi», ha spiegato all’AdnKronos la senatrice di Forza Italia, vice presidente della commissione Esteri di palazzo Madama. A margine di un appuntamento elettorale a Comacchio, nel Ferrarese, rispondendo ad una domanda riguardo alle commemorazioni per Bettino Craxi, Salvini aveva detto: «Noi siamo nati per combattere un certo tipo di malaffare. Poi certi giudizi li dà la storia. Craxi, a differenza di molti altri a sinistra che facevano le stesse cose, ha pagato».