Chi è Stefania Longo moglie di Massimo Dapporto?

Stefania Longo e Massimo Dapporto sono sposati da 50 anni, dal 1971. “Mi sono sposato il primo giorno di lavoro per cui il prossimo gennaio saranno anche 50 anni di matrimonio”, ha raccontato l’attore alla viglia delle sue nozze d’oro con il palcoscenico e con la moglie. Una coppia riservata, lontana dalle copertine e dai riflettori. Stefania è molto devota alla Madonna e si è spesso recata come crocerossina a Lourdes: “Da Stefania ho ascoltato tante storie commoventi e varie volte ho pensato di seguirla nei suoi pellegrinaggi, ma poi, travolto dagli impegni, non ho mai realizzato il progetto”, ha detto l’attore al settimanale Maria con te. Durante la sua carriera di attore Massimo Dapporto ha lavorato con tante bellissime donne, senza mai mettere in discussione il suo matrimonio: “Quando ho conosciuto mia moglie, non avevo esperienza, ero molto fragile e insicuro. È nato un amore puro e solido. Frequentando per lavoro altre donne, sono stato attratto dalla scoperta del mondo femminile e della sensualità. Mi è capitato di innamorarmi, però ho sempre analizzato e controllato la situazione, ho sempre misurato la distanza tra le ‘altre’ e mia moglie”, ha detto a Il circolo degli Inquieti.



Davide Dapporto: figlio di Massimo e Stefania Longo

Stefania Longo e Massimo Dapporto hanno avuto un figlio, Davide, nato il 15 gennaio 1972. Anche Davide ha seguito le orme del padre, come Massimo ha fatto con Carlo Dapporto, iniziando a lavorare nel mondo dello spettacolo, come regista: “Mio figlio dopo essersi laureato ha cominciato questa attività facendo l’assistente e l’aiuto regista. Adesso lui lavora per conto proprio e scrive anche delle sceneggiature… E sta andando per la sua strada e io sono contento perché sono convinto che abbia delle grosse potenzialità”, ha detto l’attore a YesLife. Padre e figlio hanno lavorato insieme sul set di “Distretto di polizia”: “Ho evitato di dargli dei consigli sulle scene che si dovevano girare. Lui ha molto gusto e per noi è stato un rapporto professionale, io facevo l’attore e lui il regista ed eseguivo quello che lui mi diceva se la cosa mi convinceva, se no si poteva discutere. Ma è difficile discutere con mio figlio sia perché c’ha sempre ragione lui ma anche perché ha buon gusto e spesso ho riconosciuto che aveva ragione su alcune scene”.

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