“Alla gente piace esser presa per i fondelli, vi piace sentirvi dire che siete magre quando pesate 180 chili, che siete belle quando siete delle scaraffe tremende…“. Queste alcune delle frasi spese da Stefania Nobile, figlia di Wanna Marchi, nell’era delle televendite per “motivare” il pubblico a rivolgersi a loro e al sedicente “Maestro di vita” Mario Pacheco Do Nascimento, poi condannato e latitante in Brasile, per avere prodotti di qualità, ricette contro il malocchio e “numeri fortunati” del lotto. Un sistema, secondo l’accusa che l’avrebbe vista finire a processo con la madre, che sarebbe stato invece finalizzato alla truffa. Stefania Nobile e Wanna Marchi sono state condannate rispettivamente a 9 anni e 4 mesi e a 9 anni e 6 mesi di reclusione, hanno scontato la loro pena tra carcere e domiciliari e oggi sostengono la loro posizione di “donne pulite” dopo aver pagato il conto con la giustizia.
Il programma Un giorno in pretura, di Roberta Petrelluzzi, ripropone in tv il processo a loro carico nella puntata del 26 novembre. Stefania Nobile avrebbe deciso di ricostruirsi una vita lontano dall’Italia dopo la fine della vicenda che l’ha vista coinvolta, e ha dichiarato apertamente di sentirsi vittima, insieme a Wanna Marchi, di un indelebile pregiudizio che impedirebbe loro di essere trattate da cittadine come tutti in patria.
Chi è Stefania Nobile, figlia di Wanna Marchi condannata con lei per le truffe delle televendite
Stefania Nobile è nata a Bologna il 16 novembre 1964, figlia della famosa ex regina delle televendite Wanna Marchi. Con lei protagonista di successo nel piccolo schermo per anni, è finita a processo ed è stata condannata per associazione a delinquere finalizzata alla truffa. 9 anni e 4 mesi di reclusione a suo carico, 9 anni e 6 mesi alla madre. Oggi entrambe sono due donne libere dopo aver scontato le rispettive pene e la loro storia è al centro della serie Netflix Wanna, un titolo che ha riportato il loro caso alla ribalta con tutto il suo carico di luci e ombre.
“Lavoro da quando avevo 13 anni – aveva raccontato Stefania Nobile a processo –, facevo la prima liceo e ho messo di andare a scuola. Mia mamma mi ha detto ‘ O si lavora o si va a scuola’. Da quel momento ho iniziato a lavorare. Avevamo una profumeria, ho iniziato così, poi a 16 anni ho iniziato come annunciatrice di Rete 4 in Piemonte…“. L’era d’oro delle telecamere puntate addosso si sarebbe infranta con la vicenda giudiziaria che ha aperto a Stefania Nobile e Wanna Marchi la strada della detenzione. Oggi, secondo la figlia dell’ex regina delle televendite, su di loro graverebbe una diffidenza dura da scalfire. La colpa, secondo Stefania Nobile, sarebbe anche della stampa: “Giornalisti maledetti – ha dichiarato a La Zanzara in una intervista rilasciata a Giuseppe Cruciani –. Una colpa non si pagherà mai. Non basta aver sbagliato, aver affrontato un processo, il carcere, le umiliazioni, perdere tutto. Voi volete che noi moriamo. Ma noi non moriamo“.