Stefania Rota, trovata morta in casa a Mapello, in provincia di Bergamo in una casa chiusa a chiave, viveva sola in una palazzina: non si era mai sposata, anche se forse di recente aveva conosciuto un uomo. “Era una donna riservata, parlava molto poco”, racconta un vicino di casa a Quarto Grado. “Nessuno le voleva male, non dava fastidio a nessuno. Non so perché avrebbero dovuto ucciderla”, racconta ancora un altro vicino. La donna è scomparsa da casa a metà febbraio e anche l’auto come lei, tanto che le persone che vivevano vicino a lei, credevano che fosse andata via.
Ad aprile, preoccupati perché Stefania non risponde neanche al telefono, i cugini chiamano i carabinieri. Il 21, così, le forze dell’ordine fanno irruzione in casa, trovando il corpo in stato di decomposizione con delle tracce di sangue. Assenti la borsa, il telefono, le chiavi di casa e dell’auto. Immediatamente si pensa ad un malore, ma l’autopsia parla di altro, così come gli indizi. Il 2 maggio gli inquirenti accertano che la serratura di casa non è stata forzata. L’auto della donna viene ritrovata in un parcheggio a 250 metri da casa: la macchina sarebbe però stata spostata più volte, ma a confermarlo saranno le telecamere della zona.
I dubbi degli inquirenti
Parlando ancora della macchina di Stefania Rota, alcuni testimoni raccontano a Quarto Grado: “L’auto è stata spostata. Prima era qui, poi è stata spostata e poi riportata di nuovo. La prima volta il finestrino era a metà, poi era chiuso. Sicuramente gli spostamenti sono stati fatti di notte”. Alcuni testimoni hanno riferito inoltre che la cassetta della posta, durante la sua assenza, era stata svuotata: forse un trucco per far credere che Stefania fosse in casa. Ancora un’altra avrebbe notato le tapparelle in casa e le luci accese il 3 marzo.
Il corpo della donna è stata trovata con addosso il cappotto. Le analisi sull’auto di Stefania daranno forse qualche indizio in più, così come quelle sugli schizzi di sangue. E la porta, chiusa a più mandate, senza le chiavi vicino al corpo della donna, è un chiaro indizio come credono gli inquirenti? Chi indaga non ha dubbi: il presunto assassino conosceva molto bene la donna. Le indagini, secondo l’inviato di Quarto Grado, sarebbero ad un passo dalla svolta.