Ivano Perico, il 61enne arrestato con l’accusa di aver ucciso la cugina 62enne Stefania Rota a Mapello, sarebbe crollato davanti agli inquirenti dopo il provvedimento di custodia cautelare emesso a suo carico nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Bergamo sul delitto. Il giallo della morte della donna, iniziato con il ritrovamento del cadavere nella sua casa il 21 aprile scorso, sarebbe arrivato a un punto di svolta con una stringata confessione dell’indagato, riporta Il Giorno, nella quale avrebbe dichiarato ai suoi legali, Piero Pasini e Stefania Battistelli, di aver “perso la testa” e di essere pronto a parlare davanti ai magistrati dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere in sede di interrogatorio di garanzia.



Secondo quanto ricostruito dal Corriere della Sera in merito al presunto movente del delitto e alla dinamica omicidiaria, Stefania Rota potrebbe essere stata assassinata al culmine di tensioni legate a un immobile di famiglia, con particolare riferimento ad un capannone, con l’uso di un oggetto che richiamerebbe un’azione non premeditata. La vittima, stando a quanto finora trapelato ma non confermato ufficialmente, potrebbe essere stata colpita con un batticarne.



L’omicidio di Stefania Rota e la posizione del cugino Ivano Perico

Si deve liberare di un peso. A breve chiarirà la sua posizione davanti al magistrato. Noi siamo d’accordo. Stiamo cercando di tranquillizzarlo perché è molto provato e psicologicamente fragile“. Con queste parole, riportate dal quotidiano Il Giorno, i legali di Ivano Perico, il cugino di Stefania Rota indagato per l’omicidio della 62enne a Mapello, ricalcano la posizione del loro assistito che si sarebbe chiuso nel silenzio durante l’interrogatorio di garanzia.

61 anni, incensurato, l’uomo è in carcere da sabato scorso e presto, secondo la sua difesa, chiarirà i punti chiave della vicenda – su tutti movente e dinamica – davanti ai pm. Stando alle indiscrezioni riportate dal quotidiano, l’avvocato Pasini, uno dei difensori di Perico insieme alla collega Stefania Battistelli, avrebbe spiegato che, da quanto appreso, il delitto sarebbe maturato nel tessuto di “una lite legata a degli immobili in comune, questioni rimaste in sospeso fra loro su proprietà e catasto“. Tra le ipotesi sui beni oggetto della presunta discordia tra la vittima e il cugino ora indagato, ricostruisce ancora Il Giorno, anche un capannone che separerebbe le rispettive abitazioni. Nessun motivo passionale, secondo il legale del 61enne che parlerebbe di “un dolo d’impeto“. La posizione di Perico, stando alla descrizione che ne avrebbe fatto lo stesso avvocato che lo assiste, per la difesa sarebbe “una persona in difficoltà che ha perso la testa. Nulla a che vedere con fantomatici moventi di natura sentimentale“. Stefania Rota sarebbe stata uccisa lo scorso 11 febbraio. Quarto Grado torna sul giallo di Mapello e sugli interrogativi ancora aperti dietro la morte della 62enne, trovata senza vita nella sua abitazione il 21 aprile seguente con addosso il cappotto.