La battaglia sul coprifuoco è fuori luogo per l’epidemiologa Stefania Salmaso, che si è lasciata andare ad un duro sfogo ad Agorà. «Ci vuole un’apertura graduale. Il discorso è scivoloso, perché non possiamo isolare il contributo del rientro alle 22 rispetto a quello delle 23. Il messaggio è di incontrarsi il meno possibile», la sua premessa. L’esperta, che fa parte dell’Associazione italiana di epidemiologia (Aie) ha poi alzato i toni: «Io non capisco questa battaglia specifica su un provvedimento adottato in tutti i Paesi europei. L’idea che qualcuno dica che è una scemenza non ha basi solide, perché invece le ha. In realtà, si è visto che dove è stato adottato è andata meglio». Quindi, ha rilanciato: «Io francamente sono molto preoccupata da queste discussioni su una situazione marginale che difende probabilmente gli interessi legittimi di qualcuno. Stiamo a litigare sul coprifuoco quando c’è un piano di riforme e investimenti in ballo. Se poi mettiamo le 23, ci chiedono le 24! Stiamo sbagliando la mira».



COPRIFUOCO E RIAPERTURE, PARLA STEFANIA SALMASO

Nel corso del suo intervento ad Agorà, aveva parlato anche delle riaperture: «Stiamo rispondendo ad un’esigenza. Prima ci lamentiamo perché qualcuno ci tiene chiuso in casa, poi ci danno la libertà di fare scelte personali e quindi la responsabilità passa a noi, ma se i contagi aumentano non ci dobbiamo lamentare». L’epidemiologa Stefania Salmaso è comunque convinta che ci sarà un aumento dei casi Covid: «Con la vaccinazione, che non si fa per fermare i contagi ma per abbattere ricoverati e decessi, potremo vedere un abbattimento dei decessi. L’effetto si avrà dopo qualche settimana dal completamento della seconda dose dei soggetti più fragili. Ad oggi con la seconda dose siamo al 60-70%». Inoltre, si è soffermata sul caso San Marino, che riapre con una sola dose somministrata: «Non vivono tutti lì, ma c’è un passaggio tra i territori circostanti, quindi non è che siano protetti e poi hanno ricevuto solo una prima dose da un vaccino che peraltro conosciamo poco. Io auguro a loro che vada tutto bene, ma non possiamo fare un confronto con l’Italia».



Infine, sulla vaccinazione nelle isole senza tener conto di categorie e fasce d’età, quindi la questione delle isole Covid free: «Mi sembra un discorso con basi teoriche deboli. Anche se in una zona circoscritta si vaccinano tutti, ci sono adolescenti che continuano a portare il virus, poi queste piccole isole hanno un grande scambio col resto della popolazione e il virus continua a circolare».

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