L’epidemiologa Stefania Salmaso è intervenuta nelle scorse ore ai microfoni della trasmissione televisiva di Rete 4 “Stasera Italia”, commentando, su invito della conduttrice, Veronica Gentili, le parole pronunciate il giorno precedente nel medesimo salotto dall’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, oggi presidente di Aspen Institute. In particolare, Tremonti in materia di pandemia aveva citato due dati precisi: il 1° luglio 2020 nel nostro Paese c’erano 1.112 ospedalizzati e 21 decessi; il 1° luglio 2021, invece, sono stati registrati 1.761 ospedalizzati e 28 decessi.



“La situazione è più o meno uguale, malgrado i vaccini – aveva commentato –. Il Governo dovrebbe spiegarci come mai: o gli effetti dei vaccini sono utili a evitare una nuova ondata della pandemia in autunno e la loro efficacia si vedrà in quel momento, oppure dobbiamo fare una riflessione. Dodici mesi fa il ministro Speranza rassicurava tutti e scriveva un libro sulla fine della pandemia, poi non è cambiato nulla. Torno a dire che non è affatto certo che i vaccini ci portino verso un autunno sereno”.



STEFANIA SALMASO: “VACCINI EFFICACI”

La professoressa Stefania Salmaso ha quindi voluto fare chiarezza su questo aspetto sollevato 24 ore prima da Tremonti, rammentando che la scorsa estate è stata contrassegnata da una relativa serenità perché “avevamo pagato in anticipo un lockdown di due mesi, in cui avevamo stroncato la circolazione virale e siamo stati in qualche modo protetti nei successivi mesi”. In buona sostanza, i casi di luglio 2020 erano semplicemente un residuo di quella che era stata la prima ondata. Poi, dopo l’estate, la seconda ondata di ottobre è stata enormemente più pesante della prima, con ben 3 milioni di casi.



Quello che osserviamo adesso, invece, non è solo frutto dell’effetto delle misure di restrizione, ma è il segno che questi dati vengono consolidati e stabilizzati dalla vaccinazione, che impedisce invece la circolazione virale. “Anche se i numeri fossero uguali all’anno scorso, il concetto è comunque diverso – ha chiosato l’esperta –. Sappiamo che la variante Delta rappresenta un rischio tra i giovani, ma se i vaccini, come sembra, la bloccheranno, non avremo conseguenze gravi, né un boom di decessi e ricoveri in terapia intensiva”.