Stefania Salmaso, epidemiologa, è intervenuta ai microfoni della trasmissione di La 7 “L’Aria Che Tira”, condotta da Myrta Merlino, nella mattinata di oggi, venerdì 11 febbraio 2022. In particolare, l’esperta ha espresso il proprio punto di vista circa la rimozione dell’obbligo di mascherine all’aperto: “Credo sia giusto levare imposizioni e divieti, ma questo non deve veicolare il messaggio che non ci siano più rischi e pericoli – ha dichiarato –. La curva sta scendendo, possiamo raggiungere un livello di endemia quando il numero di casi sarà costante nel tempo. Dipenderà da quanti saranno questi casi”.

“Tuttavia – ha aggiunto -, ci sarà sempre la percentuale di chi sta male e saranno esposti di più al rischio i fragili. Sono norme che vengono via via rimosse, ma ci vuole una capacità di giudizio che deve essere attuata. A me fa molto piacere uscire e vedere la faccia di quelli che incontro, soprattutto i bambini. Questa è una situazione assolutamente giusta, ma occorre ricordare che non è vero che non c’è più pericolo”.

STEFANIA SALMASO: “I BAMBINI SONO UNA FASCIA DA PROTEGGERE”

Nel prosieguo della diretta su La 7, Stefania Salmaso ha detto che in Gran Bretagna a livello organizzativo si è registrata una reazione molto buona dinnanzi alla pandemia. Ad esempio, “il fatto che ogni medico abbia il suo elenco di soggetti fragili certamente ha fatto scattare la possibilità di curarli in maniera più tempestiva. In Italia la lista fu fatta già per le ondate di calore degli anni 2000 e da allora nelle varie Asl fu richiesto di compilarla, ma purtroppo è mancata una regia generale e questi strumenti non sono stati messi in opera per mitigare l’impatto del Covid. Adesso sappiamo che il PNRR fa della digitalizzazione il proprio punto di forza e spero che ci possa consentire di mettere a punto dei sistemi che dialoghino tra loro e ci consentano di prendere decisioni immediate”.

Inoltre, “i bambini sono in questo momento una fascia da proteggere in quanto sono più piccoli, non sono vaccinati e per tante altre patologie sono a rischio. Per questo li si è tenuti con la mascherina in classe, ma non si può dire per questo motivo che la scuola sia una tortura insopportabile”.