CHIUSE LE INDAGINI PER IL CASO UNICUSANO-BANDECCHI APPENA 24 ORE DOPO L’ACCORDO TRA AP E IL CENTRODESTRA IN UMBRIA
Il sindaco di Terni e leader di Alternativa Popolare, Stefano Bandecchi, potrebbe presto ricevere l’avviso di rinvio a giudizio per il caso Unicusano: eppure una “normale” notizia di chiusura delle indagini su un amministratore assume un particolare significato politico viste le tempistiche di tale inchiesta. Sono passate appena 24 ore dall’annuncio dell’accordo politico tra Alternativa Popolare e il resto del Centrodestra in vista delle Elezioni Regionali Umbria 2024 (ma allargato anche ai voti in Liguria ed Emilia Romagna) e arriva la conferma della chiusura delle indagini aperte da anni ma prossime alle richieste di rinvio a processo giusto l’indomani dell’accordo elettorale.
Il movimento di Bandecchi per l’Umbria in particolare porta in dote un buon numero di voti garantiti dal vulcanico fondatore dell’Università telematica Niccolò Cusano che hanno convinto il Centrodestra a stringere un accordo importante sul territorio. Gli inquirenti nel notificare la chiusura delle indagini per evasione fiscale, contestano al sindaco di Terni una particolare evasione di tasse dal 2016 al 2020: ora, con l’accordo politico ottenuto, Bandecchi rischia seriamente di finire a giudizio con gravi accuse di reati tributari. «Saremo la parte sinistrorsa del Centrodestra», festeggiava giusto nelle scorse ore il leader di AP dopo aver incassato l’ok di FdI, Lega, Forza Italia e Noi Moderati.
STEFANO BANDECCHI: “FINALMENTE POSSO PARLARE E DIFENDERMI VERAMENTE”
Bandecchi spiega l’indomani dell’accordo politico per le Regionali 2024 che l’aver ricevuto la notifica di chiusura delle indagini non lo preoccupa, ma anzi lo “libera” da una situazione in atto da troppo tempo: «sono felice perché finalmente potrò parlare e difendermi veramente», scrive sui social il leader di Alternativa Popolare dopo aver postato un video in cui spiega i motivi della sua positiva reazione alla imminente richiesta di rinvio a giudizio. «Non festeggio perché sono stato assolto, io credo che al 99% seguirà un rinvio a giudizio», la felicità è dettata dal fatto che dopo 5 anni si possa mettere un punto all’intera vicenda Unicusano.
Da tempo indagato per evasione fiscale, Stefano Bandecchi ha subito diversi sequestri di beni legati all’Unicusano che ha fondato nel 2006 (e di cui rimane attualmente amministratore delegato): secondo la Procura di Roma, il sindaco di Terni avrebbe evaso l’imposta sul reddito tramite una «dell’illecita fruizione dell’agevolazione fiscale dedicata agli Enti non commerciali». Come ha sempre ribadito fin dall’inizio delle indagini, per il politico di origini livornesi la vicenda resta sempre la stessa, «spero solo che si possa chiarire una volta per tutte e l’unico modo è davanti ai giudici, in tribunale». Si dichiara innocente e punta a difendersi nel processo che quasi certamente scatterà: nel frattempo dal caso Toti al processo Salvini, lo scontro fra Centrodestra e la presunta “giustizia ad orologeria” è sempre più teso e quanto avvenuto nelle 24 ore di “fuoco” per Stefano Bandecchi tenderebbe a confermare tale ricostruzione.
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