Milano fa la conta dei danni per il maltempo che ha colpito la città, ma Stefano Boeri è netto: gli alberi vanno salvati. Intervistato dalla Stampa, l’archistar ha spiegato che la città si è trovata di fronte a un fatto eccezionale: “Questo è il momento per Milano di essere ancora più forte, diventando modello per altre città che potrebbero subire gli stessi eventi disastrosi, in futuro”.



“Gli alberi rappresentano per noi umani qualcosa di stabile, duraturo, in cui riporre speranze di resistenza: di solito, sono già nati quando nasciamo e muoiono molto dopo di noi”, ha proseguito Boeri: “Perciò, vederli abbattuti a terra è innaturale. In alcune zone di Milano, l’effetto canyon che si è creato nei viali ha provocato danni enormi, nel centro come in periferia. In Triennale siamo stati fortunati: un solo albero”.



L’analisi di Boeri

Boeri ha spiegato che il tifone che ha colpito Milano è solo uno degli eventi estremi potenziali, ci sono anche le alluvioni o le frane: “Ma, in linea generale, ci sono tre elementi che vanno tenuti sempre presenti: innanzitutto la fragilità del nostro territorio, con l’erosione delle coste, il rischio idrogeologico e sismico. A questo, si somma il fatto che abbiamo costruito troppo e male. Anche dove non avremmo dovuto. E questo è il secondo punto. Il cambiamento climatico – e questo è il terzo – amplifica le conseguenze nefaste di questi due fattori. Perciò, dobbiamo essere consapevoli che quando pensiamo alle grandi città dobbiamo avere ancora più attenzione a monitorare lo stato delle piante degli alberi”. Per Boeri la soluzione non è tagliare gli alberi per evitare che cadano: “Abbiamo bisogno di più alberi, più verde, più piante. Una città solo minerale e solo popolata da individui della nostra specie non può funzionare: è quello che abbiamo fatto in questi secoli e abbiamo visto dove ci ha portato”.

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