“Vorrei il mio partito più impegnato contro i tagli alla sanità e vorrei che venissero promosse più iniziative del Pd anziché partecipare alle iniziative degli altri”: così, senza filtri, Stefano Bonaccini ai microfoni de La Stampa. Il governatore dell’Emilia-Romagna ha sottolineato che vorrebbe iniziare a vincere qualche elezione e ha tenuto a mandare un messaggio al M5s e al Terzo Polo: “Nessuna basta da solo. Se volete essere alternativi alla destra, lo capisce anche un bambino che non si può prescindere dal Pd”.
Il salario minimo è l’argomento su cui fare fronte comune, ha proseguito Bonaccini, che si è poi soffermato sulla grazia concessa a Patrick Zaki: “Penso che la miglior notizia sia per Zaki e per tutte le persone che gli vogliono bene. Zaki si è laureato qualche giorno fa all’Alma Mater di Bologna. La bellissima notizia di oggi non è può lenire tutto ciò che lui e la sua famiglia hanno patito. È una bellissima giornata. Bisogna dare merito a tutti coloro che hanno lavorato per questo risultato. Va esteso il ringraziamento al governo italiano, alla nostra diplomazia e a tutto coloro che hanno contribuito a questo obiettivo”.
Bonaccini: “La sinistra deve fare mea culpa”
Uno dei dossier più roventi è quello della giustizia, Bonaccini ha sottolineato che non fa bene al Paese regolare i conti con la magistratura ma non ha lesinato critiche alla sua parte: “La sinistra avrebbe dovuto riformare la giustizia tanto tempo fa. Ci siamo occupati troppo di Berlusconi e meno del berlusconismo. Poi, nel merito: ad esempio la stretta sulle intercettazioni serve per evitare che sui giornali finiscano contenuti che nulla hanno a che fare con i fini processuali”. Bonaccini s’è poi soffermato sul caso della ministra Santanchè, l’opposizione è in pressing per arrivare alle dimissioni: “Da garantista le dico che tocca a lei e al governo valutare. Mi sembra che stiano uscendo notizie che, se confermate, daranno problemi a lei e alla maggioranza, c’è una questione di compatibilità con le responsabilità di un ministro”.