BONACCINI ELETTO PRESIDENTE PD DALL’ASSEMBLEA NAZIONALE

Stefano Bonaccini è stato eletto nuovo Presidente del Pd: l’Assemblea Nazionale del Partito Democratico, che stamane ha proclamato ufficialmente Elly Schlein nuova Segretaria dem, ha votato su indicazione della giovane deputata vincitrice alle Primarie: 1 voto contrario, 2 astenuti e il resto dell’Assemblea (che consta 620 delegati totali, di cui 33 in quota Schlein, 267 con Bonaccini e 20 con Gianni Cuperlo) in unità con l’indicazione della Segretaria. Bonaccini aveva ricevuto l’investitura per la carica di Presidente Pd dopo un incontro con Elly Schlein lo scorso venerdì, ora però è tutto ufficiale con il voto dell’Assemblea Nazionale.



Seduto di fianco a Schlein e Letta, un lungo abbraccio con chi lo ha sconfitto alle Primarie ha preceduto la salita sul palco del centro congressi “La Nuvola” di Roma: Stefano Bonaccini, eletto nel 2020 per la seconda volta consecutiva Presidente di Regione Emilia Romagna, non solo ha vinto le Primarie nei circoli degli iscritti Pd ma rappresenta per molti “la garanzia” per l’ala più moderata-riformista interna al Partito Democratico. «Il primo ringraziamento speciale va a Stefano Bonaccini, Gianni Cuperlo e Paola De Micheli, perché questa cosa l’abbiamo fatta insieme», ha spiegato dal palco Schlein confermando l’indicazione di Bonaccini come unico Presidente designato. Eletti invece all’unanimità come vicepresidenti del Pd la deputata della mozione Schlein, Chiara Gribaudo, e Loredana Capone (presidente del Consiglio regionale della Puglia).



IL DISCORSO DI STEFANO BONACCINI AL PD: “NON SONO MINORANZA, ORA CON SCHLEIN…”

«Ho accettato il ruolo di presidente con questo spirito, non mi sento minoranza né opposizione, il Pd è casa mia. Il successo di questo partito ci riguarda tutti, possiamo avere opinioni diverse e alcune le abbiamo, ma le faremo vivere nel confronto leale. Da oggi ci mettiamo a disposizione per dare una mano, per unire con un confronto franco, leale e costruttivo», ha esordito Stefano Bonaccini appena dopo la nomina a Presidente Pd davanti all’applauso della Assemblea Nazionale: «Questo è il tempo di unire, non ci possono essere altre magliette che indossiamo che non siano quelle del Pd». Il Partito Democratico, per Bonaccini, è praticamente casa e così è sempre stato: «Non mi sento minoranza o men che meno opposizione. Il successo di questo partito mi riguarda. Ci sono alcune differenze, ma da oggi mi metto a disposizione per dare una mano per un confronto leale e costruttivo», sottolinea ancora il Governatore emiliano nella sua relazione in Assemblea.



Bonaccini scommette sul fatto che la luna di miele del Governo Meloni con gli italiani «si concluderà prima del previsto. Non si vede ancora nei sondaggi, ma mai come in questi giorni i nostri avversari appaiono senza bussola e in balia degli eventi. Il nostro compito è non fare sconti e incalzarli ma fare proposte». Anche per questo motivo, rileva Bonaccini, occorre trovare il modo di unirsi il più possibile con le opposizioni (tutte): «possiamo provare a rendere le opposizioni più forti, efficaci e unite. Svelando le contraddizioni di una maggioranza confusa e contradditoria. Lo dico agli amici del M5s e del Terzo polo, avete perso le elezioni, se cominciaste a fare più opposizione al governo che al Pd potremmo dare l’idea che può partire una alterativa. lo dico con tutta la volontà di costruire percorsi comuni, noi da soli non bastiamo ma senza il Pd non c’è l’alternativa di un centrosinistra che batta le destre».