«Il Nord, la parte del Paese che produce più della metà del Pil, ha bisogno di ripartire subito»: queste le parole di Stefano Bonaccini ai microfoni de La Stampa che hanno acceso le polemiche sul presidente dell’Emilia Romagna. Sud dimenticato dal noto esponente Pd, dettaglio che sembra essere passato inosservato agli esponenti di maggioranza. Spesso, in passato, la Lega e altri partiti sono stati accusati di razzismo per dichiarazioni meno dirette. Come evidenzia anche Libero, nessuno volto di Pd e M5s ha avuto da ridire, nonostante l’attacco frontale di Stefano Bonaccini indirizzato al premier Giuseppe Conte: «Si possono prendere ottime decisioni, ma se non sono veloci una vale l’altra».
STEFANO BONACCINI “SCARICA” IL SUD: SCONTRO CON CIRIELLI (FDI)
Silenzio da casa Centrosinistra-M5s, ma Stefano Bonaccini è finito nel mirino di Edmondo Cirielli. L’esponente di Fratelli d’Italia ha parlato di «parole inaccettabili sul Sud», evidenziando che «neanche la Lega di Bossi esprimeva simili concetti». Fino all’affondo finale: «Caro Bonaccini, l’Italia senza un forte Piano di rilancio per il Sud, che punti su agricoltura, pesca, turismo, infrastrutture, piccole e medie imprese, cultura ecc.., non uscirà mai fuori dal tunnel della crisi. Il Nord senza le risorse umane e le potenzialità economiche del Sud non va da nessuna parte».
Non è tardata ad arrivare la replica di Stefano Bonaccini: «Per aver affermato che se non riparte velocemente questa parte del Paese, dove si produce più della metà del Pil italiano, rischiamo moria di imprese e aumento pesante della disoccupazione, il parlamentare campano Cirielli di Fratelli d’Italia mi accusa di non avere a cuore il resto dell’Italia. Ma che c’entra? Dovevo dire che mi auguro che il nord, dove è collocata geograficamente la mia regione, sprofondi? A me pare di sognare».