Attese per domenica 26 febbraio 2023 le primarie per eleggere il segretario nazionale del Partito Democratico. Tra i candidati Stefano Bonaccini, governatore della Regione Emilia-Romagna. In queste ore, intervistato da ‘Il Sole 24 ore’, ha voluto esporre il suo pensiero tornando a parlare di lavoro e imprese, mostrando un occhio di riguardo per il cuneo fiscale, l’unico strumento su cui intervenire per poter favorire lavoratori e datori di lavoro. Senza trascurare anche i due cavalli di battaglia di ogni propaganda politica: redistribuzione della ricchezza e patrimoniale.



Il governatore ha voluto infatti sottolineare il sostegno alle imprese e ai lavoratori prevedendo un taglio netto del costo del lavoro, fino al 30% del cuneo contributivo. In questo modo ne gioverebbero le buste paga che sarebbero senz’altro più ricche, e aiuterebbe le imprese che assumono a tempo indeterminato e investono in ricerca e innovazione. Ma nell’idea del ‘piddino’ non può mancare anche la reintroduzione di una patrimoniale, che vada a colpire multinazionali e imprese con fatturati elevati, a titolo di ‘sacrificio’ che vada a colpire chi paga una minima parte delle tasse dovute.



Le altre proposte di Bonaccini

Tra i vari temi affrontati Bonaccini ha voluto anche trattare quello del Jobs Act e delle auto elettriche. In merito al primo aspetto il governatore emiliano si è mostrato sfavorevole, puntando maggiormente sulla stabilità del lavoro in un’ottica di lotta al precariato, con l’eliminazione anche dei tirocini extracurricolari a favore dell’apprendistato, in modo da accompagnare gradualmente verso assunzioni a tempo indeterminato.

Netta propensione invece verso la transizione ecologica che porterà all’abolizione dei veicoli a diesel e benzina dal 2035, col graduale passaggio alle auto elettriche in tutta Europa, Italia compresa. Questa, secondo Bonaccini, non sarebbe una semplice presa di posizione ideologica ma una ‘necessità urgente’. Infine, in ambito economico e lavorativo, ha anche sfiorato il tema del reddito di cittadinanza, limitandosi a sottolineare l’esigenza di creare posti di lavoro per ridurre il ricorso a mezzi di sostegno, garantendo anche però, che chi si trovasse nella posizione di doverlo percepire, sia sottoposto a concreti controlli per evitare abusi o speculazioni.