«Ogni giorno discutiamo sempre delle stesse cose. Il governo ha preso una decisione, Draghi ha parlato di rischio calcolato: provare a conciliare la necessità di contrastare la pandemia sanitaria e la ripartenza economica»

: così Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia-Romagna, ai microfoni di Oggi è un altro giorno.



L’esponente del Partito Democratico ha poi evidenziato: «Si è cominciato a riaprire qualcosa: le scuole da troppo tempo erano chiuse, ma questo significa tanti ragazzi in più che circolano; i ristoranti sono stati riaperti solo all’aperto e la sera si è deciso di aprire seppur con il limite delle 22. SI è cercato di conciliare un po’ di riaperture e di ossigeno per attività veramente nel dramma, a patto che si faccia all’aperto. Il governo si avvale del Cts – ha rimarcato Stefano Bonaccini – credo che nello scambio di informazioni vi sia stata una valutazione che ha portato a queste scelte»



STEFANO BONACCINI: “UE FACCIA RISPETTARE CONTRATTI SUI VACCINI”

Stefano Bonaccini

si è poi soffermato sul dossier coprifuoco: «Dal punto di vista epidemiologico, 22 o 23 cambia poco. Rischio doppio turno al ristorante? Se si voleva evitare la cena, si lasciava alle 15 o alle 18. Stiamo al dato di merito e non alle polemiche che non servono a niente. Il governo ha voluto dare un segnale: no al tana liberi tutti. Io ho detto che stare a disputarsi per le 22 o per le 23 rischia di diventare un dibattito che serve a poco: se deve diventare per avere il 3% in più alle elezioni, mi pare poco utile. Io proverei a fare un passo in avanti in questo dibattito: bisogna verificare giorno per giorno se ci sarà l’aumento dei contagi, che un po’ rischia di esserci, e andiamo verso l’estate, che possiamo definire un vaccino naturale, considerando che il virus circola meno».



Stefano Bonaccini ha aggiunto in seguito: «L’anno scorso non avevamo lo strumento dei vaccini: serve ancora un po’ di prudenza per le prossime settimane e monitorare l’andamento dei contagi, la cosa confortante è che stanno calando i ricoveri. Ne abbiamo ancora molti, ma la pressione è calata. Andando a vaccinare più persone possibile, ci auguriamo che anche un minimo rialzo dei contagi possa evitare di nuovo l’aumento dei ricoverati negli ospedali». Il presidente dell’Emilia-Romagna ha poi messo nel mirino Bruxelles: «Bisogna pretendere come governo e Paese che l’Ue faccia rispettare i contratti alle multinazionali, perchè se arriveranno le dosi che sono previste dai contratti dovrebbero arrivare milioni entro la dose di giugno e altrettante per la fine di settembre. Non è mancata l’organizzazione, ma sono mancate le dosi».