Buttafuoco: “La malattia di mio figlio? Io e mia moglie soli a disarmati”

Stefano Buttafuoco, giornalista e presentatore tv, ha raccontato su “Credere” la sua esperienza di vita, fatta di dolore e sofferenza ma anche del grande sollievo dato dalla vicinanza a Dio “Da soli non si va da nessuna parte e, per quella che è stata la mia esperienza, anche la fede gioca un ruolo fondamentale” ha raccontato. La sua vita è completamente cambiata quando a un anno suo figlio Brando ebbe una crisi epilettica: “Dopo una serie di accertamenti scopriamo che la causa è genetica: Brando aveva una particolare variante della Sindrome di West. Nel mondo esistono solo una ventina di casi come il suo”. Alla patologia del figlio, non c’è una cura: “La stessa risposta dei medici è stata: “Coraggio, in bocca al lupo!””, ha spiegato. La patologia, rarissima, non vede né studi né ricerche in merito: “Io e mia moglie Alessia ci siamo sentiti soli, disarmati. Da quel momento ho messo la mia vita nelle mani della misericordia”.



Buttafuoco è sempre stato molto vicino alla religione, più dei suoi genitori, che non hanno mai frequentato ambienti ecclesiastici. Lui, invece, come ha raccontato, è cresciuto nell’oratorio. “Da ragazzo frequentavo l’oratorio perché lì trovavo delle persone che mi davano molto di più rispetto alle altre. Ed è così tuttora. Penso infatti che la Chiesa dia delle risposte che altrove sono più difficili da trovare: ormai conduciamo una vita molto, troppo, razionale”, ha raccontato il conduttore.



Buttafuoco: “Un incontro mi ha aperto gli occhi”

Brando non ha una patologia ereditaria: la Sindrome di West ha “scelto” lui. A lungo Stefano Buttafuoco e la moglie si sono chiesti “perché”, trovando le giuste risposte solo in Dio, come rivelato a “Credere”: “La malattia di mio figlio ha trasformato la mia fede: prima di quella terribile diagnosi non avevo mai sentito così forte il desiderio di confrontarmi con Dio, di dialogare con Lui. Quando hai un figlio diversamente abile, si ammala di fatto tutta la famiglia perché la vita di ciascuno cambia radicalmente”. Così la moglie ha lasciato il lavoro per stare vicino al figlio “Lei è stata per me un punto di riferimento irrinunciabile: è una moglie e madre strepitosa”.



Ad aprire gli occhi a Stefano Buttafuoco, un incontro inaspettato, con due genitori che aveva intervistato per La Vita in Diretta. “Dio ci parla attraverso gli altri. Ricordo ancora quando, pochi giorni dopo la scoperta della malattia, andai in chiesa a pregare: “Perché è successo a noi?”, ripetevo senza trovare risposta. Quando uscii mi imbattei in una coppia che avevo intervistato per La vita in diretta: la loro storia mi era rimasta impressa perché avevano volontariamente adottato due bambini disabili. Incontrarli è stato provvidenziale perché parlammo e io mi sfogai con loro. Alla fine lui mi disse: “Un giorno capirai che tutto questo ha un significato””.