L’OMICIDIO DI STEFANO CERRI A “IL TERZO INDIZIO”

Ci sono voluti sette anni per trovare il corpo di Stefano Cerri, l’imprenditore grafico ucciso il 10 dicembre 2008 a Milano che è protagonista della puntata di oggi del programma “Il terzo indizio“. La parola fine fu messa nel 2015, quando gli uomini della Squadra mobile del capoluogo lombardo ritrovò i resti e il teschio sotterrati in un bosco tra Garlasco e Tromello, nel Pavese.



Le condanne all’ergastolo per Stefano Savasta, mandante dell’omicidio e rivale in amore dell’imprenditore Cerri, e i tre esecutori materiali, tutti dominicani, arrivarono nel maggio 2012 e furono tutte confermate in Cassazione. A rivelare come andarono le cose fu un altro dominicano che partecipò al sequestro, Wilton Martinez Valles, condannato a 8 anni con rito abbreviato. Il 2 febbraio 2010 si pentì. Cerri fu sequestrato verso le 19 mentre stava abbassando la saracinesca e trasportato dentro un furgone.



LA SVOLTA NELLE RICERCHE DEL CORPO DI STEFANO CERRI

Stefano Savasta pagò duemila euro per dare una lezione a Stefano Cerri. I due non si conoscevano solo per l’amore in comune. Cerri, infatti, era fornitore dell’azienda di Savasta. Comunque, finì in tragedia, perché l’imprenditore venne ammazzato con due pugni mentre il nastro adesivo gli tappava la bocca. A fornire la pista giusta per il ritrovamento del cadavere fu uno degli assassini assoldati. Nel dicembre 2014, infatti, Marthy Hernandez Rodriguez, dopo la scomparsa del mandante, quindi finalmente privo della paura che Savasta gli incuteva, mandò una lettera agli inquirenti fornendo il tassello mancante.



Disse, infatti, dove cercare il cadavere di Stefano Cerri. Non era a Rozzano, hinterland di Milano, dove gli investigatori sospettavano fosse stato nascosto, ma tra i boschi in provincia di Pavia. Non seppe però dire altro, non ricordando con precisione dove era stato seppellito l’imprenditore milanese dopo essere stato sequestrato e massacrato di botte. In ogni caso, la confessione di Hernandez mise in moto le ricerche che si conclusero col ritrovamento dei resti dell’imprenditore grafico.