L’arpeggio di chitarra in Verde Come apre SCAR LET (Auand records) nuovo lavoro del chitarrista Stefano Coppari che già può vantare l’esperienza nel quartetto del leggendario Franco Cerri. La prima emozione suscitata dall’ascolto riporta ai dischi ECM degli anni ’80. Musica fortemente evocativa quindi, con un giusto tocco di malinconia accentuata dalla presenza al piano di Nico Tangherlini che nel progetto riveste un ruolo importante, parimenti alla interessante sezione ritmica, composta da Lorenzo Scipioni al contrabbasso e Jacopo Ausili alla batteria.



Otto i brani proposti, quattro scritti dal leader e gli altri a firma dei suoi compagni di viaggio con la sola eccezione di La Mouffe del jazzista rumeno John Râducanu.

Appare subito evidente l’interplay con il gruppo, interessante utilizzo dei piatti della batteria e le corpose sonorità del contrabbasso. In bella evidenza in Alt Her Ego il piano di Tangherlini con la chitarra di Coppari che qui lavora con il pedale del volume. Bello l’arpeggio del piano che introduce al tema quasi minimale; composto da Coppari è questo un brano tutt’altro che “chitarristico”.  Maine Coon  (Scipioni) è caratterizzato dall’andamento percussivo  fino al lirico assolo della chitarra,  molto ispirata,  a volte veemente, in un trascinante crescendo  suonato nell’ultima parte con tecnica quasi rock . E’ questa la strada da percorrere, bisogna far cantare la chitarra, senza ridurla ad uno strumento che provoca miagolii come è di moda nel jazz italiano. Significativo il brano La Mouffe che, pur essendo l’unico non originale, è stato in qualche modo fondamentale nel determinare l’indirizzo stilistico di Coppari.



Echi del primo Metheny in Earthbeat (Scipioni) caratterizzato dal bel solo del piano. Piagura (Tangherlini), pezzo trascinante con il chitarrista e il suo gruppo in gran spolvero.

SCAR LET, si chiude con l’omonimo brano composto da Coppari (interessante qui la sonorità della sua chitarra). Buone le registrazioni avvenute presto gli Artesuono di Stefano Amerio. Un ottimo lavoro che conferma la vitalità del nuovo movimento jazz italiano. Un artista da seguire.

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