Stefano Cucchi non morì di epilessia, ma per le lesioni provocate dalle botte subite. Nello specifico, la morte è stata originata «dalla lesione in S4 tale da determinare un’aritmia letale». È quanto hanno scritto i giudici della Corte d’Assise di Roma nelle motivazioni della sentenza con cui sono stati condannati a 12 anni di carcere due carabinieri per il pestaggio e altri due per falso. È stata anche evidenziata «l’inconsistenza della tesi della morte per Sudep», che corrisponde alla morte improvvisa per epilessia dai pazienti in buono stato di salute. Si tratta di una «mera ipotesi non suffragata, anzi smentita, da alcuna evidenza clinica». Secondo quanto si legge nelle motivazioni, Stefano Cucchi è morto a causa di «una concatenazione polifattoriale» in cui «un riflesso vagale connesso alla vescica neurogenica originata dalla lesione in S4 tale da determinare un’aritmia letale» è risultato «essenziale, se non unico». E quindi una concatenazione di fattori, originati dalla lesione, ha provocato la morte del geometra romano, non l’epilessia.



STEFANO CUCCHI, MOTIVAZIONI CONDANNA DEI CARABINIERI

Fino al momento dell’arresto Stefano Cucchi stava bene. È morto solo in seguito all’evento traumatico avvenuto nella sala adibita al fotosegnalamento nella casrma Casilina. Lì dove il geometra romano fu pestato dai carabinieri Raffaele D’Alessandro e Alessio Di Bernardo, i quali si resero colpevoli di «un’azione violenta», facendo «uso distorto dei poteri di coercizione inerenti il loro servizio» e «violando dovere di tutelare l’incolumità fisica della persona sottoposta al loro controllo». La condotta dei due carabinieri è stata giudicata «illecita e ingiustificabile». I giudici della Corte d’Assise hanno rilevato anche che «il fatto si è svolto in un locale della caserma ove nessuno estraneo poteva avvedersi di quanto stava accadendo, in piena notte ai danni di una persona decisamente minuta e di compressioni fisica molto meno prestante rispetto a quella dei due militari». Stefano Cucchi stava bene fino alla sera dell’arresto: è morto dopo essere stato pestato.

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