Sono passati oramai più di quattro mesi dalla scomparsa di Stefano D’Orazio, indimenticato batterista oltre che cantante dei Pooh, e questo pomeriggio nel salotto televisivo di “Verissimo” l’ospitata dei suoi ex sodali, Dodi Battaglia e Riccardo Fogli, sarà l’occasione per ricordarlo e ripercorrere le tappe di quella che è stata non solo una lunghissima storia di successi musicali ma anche di amicizia. Ma come era morto D’Orazio, spirato all’età di 72 anni lo scorso 6 novembre 2020 dopo una settimana di ricovero in una struttura ospedaliera romana?
Come si ricorda, la morte di uno dei quattro storici membri dei Pooh era arrivata non solo come un fulmine a ciel sereno per tutti i fan della band, ma anche stupendo la cerchia di persone più vicina a loro: la notizia dell’ultimo ricovero del batterista presso la clinica “Columbus” del Policlinico Gemelli, infatti, era stata tenuta segreta: poi, all’improvviso, il peggioramento delle sue condizioni di salute anche a causa dell’infezione da Covid-19 sorta in un secondo momento. Infatti, ma questo si è venuto a sapere solamente dopo, il quadro clinico di D’Orazio era già compromesso da tempo a causa di una patologia con cui faceva i conti: il Coronavirus, come è stato poi spiegato in un comunicato emesso dai suoi famigliari, ha compromesso le sue già fragili condizioni di salute.
STEFANO D’ORAZIO, IL RICORDO DELLA MOGLIE: COME E’ MORTO IL BATTERISTA DEI POOH
“Ho perso una parte di me stessa: Stefano era la mia forza, il mio sorriso e mi mancherà tutto di lui” aveva scritto sui social la moglie Tiziana Giardoni, ricordando il compagno: a quanto si apprende a debilitare D’Orazio era una malattia che l’aveva colpito tempo addietro e che ha abbassato le sue difese immunitarie. Anche per questo motivo, una volta che la coppia si è scoperta infettata dal Covid-19, erano rimasti chiusi in casa: tuttavia per Tiziana la malattia ha avuto un decorso diverso ed è straziante, nel ricordo di chi voleva bene a Stefano, il fatto che la sua compagna di vita non sia riuscito ad averlo vicino o a stringergli la mano prima che spirasse.
La donna (che aveva sposato D’Orazio nel 2017 con rito civile) ha spiegato come il virus Sars-Cov-2 abbia lasciato sul suo corpo degli effetti, ricordato anche la notte in cui il marito la guardava spaventato mentre i medici del 118 lo portavano via: lei, anche perché ancora positiva al tampone, non ha potuto seguirlo e stargli vicino fino alla fine. Secondo alcune fonti di stampa, la patologia che aveva colpito il batterista dei Pooh, debilitandolo, era una forma di malattia autoimmune: poi la positività al Coronavirus a ottobre, il successivo ricovero in ospedale e l’annuncio della sua morte dato da Roby Facchinetti sui social network.