Stefano D’Orazio ed il ricordo di Roby Facchinetti

Nei sogni di Roby Facchinetti, oggi ospite di Domenica In, c’è sempre Stefano D’Orazio. “Stefano manca molto, manca a tutti, alla moglie Tiziana, a noi, perché lui era talmente particolare ed eccezionale in ogni cosa che faceva che riusciva sempre a lasciarti dentro qualcosa di suo”. Facchinetti non riesce ancora oggi ad accettare il fatto di non poterlo più rivedere né risentire.



Lui ha ammesso di averlo vissuto fino a poche ore prima che lo ricoverassero: “Mi aveva annunciato di avere questo stramaledetto Covid ed avevo capito che aveva poche possibilità perché lui non stava bene. Manca molto”. Roby ha aggiunto: “L’ultima cosa che mi ha detto è stata: ‘Guarda ho il Covid, comunque tutto il resto va benissimo’. Questo era lui”. A suo dire è impossibile abituarsi alla grande assenza di Stefano D’Orazio. La moglie Tiziana lo ha ringraziato inj un video messaggio per aver continuato a portare avanti i progetti dell’amico Stefano. “E’ una donna straordinaria e forte”, ha commentato Facchinetti. (Agg. di Emanuela Longo)



Come è morto Stefano D’Orazio: la scomparsa prematura del batterista dei Pooh

I Pooh hanno scritto pagine importanti di storia della musica italiana e possono contare fan di tutte le età. Proprio per questo è più che naturale provare affetto per tutti i suoi componenti, compreso Riccardo Fogli, che ne ha fatto parte fino agli anni ’70 per poi intraprendere la carriera da solista. Proprio per questo la scomparsa di Stefano D’Orazio, il batterista, ha lasciato un vuoto incolmabile non solo nei suoi compagni di avventura e in chi ha avuto modo di conoscerlo, ma anche per chi lo ha amato come artista.



La notizia della sua scomparsa è stata data in diretta nel corso di “Tale e Quale Show” da Loretta Goggi, affermando che aveva una malattia pregressa ed era stato contagiato dal Covid. Ulteriori dettagli erano poi arrivati sul web: “Aveva una malattia del Sistema Immunitario – spiega Dagospia – che non gli ha dato scampo. Una malattia autoimmune contro la quale combatteva da anni. Il problema è sempre quello: se il sistema immunitario è compromesso, il rischio di morire una volta contratto il Covid-19 aumenta molto, spesso in modo inesorabile”

Come è morto Stefano D’Orazio? Un grande dolore per colleghi e amici

La positività al Covid ha impedito alla moglie di D’Orazio, Tiziana Giardoni, di stargli vicino fino alla fine. E questo non ha potuto che acuire il dolore in lei quando è venuta a conoscenza della tragica notizia: “Mio papà, nell’ottobre 2020, aveva sconfitto il cancro dopo sei anni e voleva festeggiare a cena con le sue figlie – dice – Io ero un po’ restia ad andare per la pandemia ma Stefano mi convinse. Mai avrei pensato potesse succedere qualcosa, invece dopo un paio di giorni mia sorella iniziò ad accusare alcuni sintomi. Allora io e Stefano decidemmo di fare subito un tampone che risultò positivo – ha detto in un’intervista a Silvia Toffanin, ospite di ‘Verissim0’ -. Quel giorno ho smesso di vivere perché mi sono sentita in colpa. Non ci credevo, è stato tutto così terribile”.

La tragedia si è sviluppato in pochi giorni, rendendo così tutto ancora più difficile da accettare: “Inizialmente non aveva nessun sintomo. Poi una notte gli è salita la febbre e ho chiamato l’ambulanza per evitare complicazioni, vista la sua condizione di salute non ottimale. Ho pregato i dottori di poter andare insieme a lui in ospedale perché io stessa ero positiva, ma non c’è stato modo di convincerli. Da quel momento in poi non l’ho più sentito e visto, neanche nella cassa da morto. Non meritava di morire in questo modo, è stata inaccettabile una situazione del genere. Mio papà se n’è andato venti giorni dopo Stefano. Aveva 74 anni e stava bene. Ho perso gli uomini più importanti della mia vita. Adesso cerco di fare il più possibile per tramandare quello che di bello mi hanno lasciato”.