Stefano D’Orazio se n’è andato il 9 novembre scorso, dopo che il suo corpo – già ampiamente debilitato dalla leucemia – si è ritrovato a combattere anche con il Covid-19. Questa sera, Rai1 lo omaggia con una serata dal titolo Ciao Stefano, amico per sempre, con una prima parte quasi tutta dedicata al racconto della sua vita artistica. Si parte dagli esordi: per suo padre, lui era semplicemente uno che suonava il ‘tamburo’, e mai avrebbe immaginato che quello – di lì a poco – sarebbe diventato il suo mestiere. Un ‘lavoro’ per lui e un ‘sogno’ per molti: parlando invece della sua eredità, Stefano sostiene umilmente di non aver accumulato molto. “Così mi monto la testa, pensando di essere uno che cambierà il destino del mondo”, dichiarava nel 2016. Non credo di lasciare niente di straordinario… qualche emozione qua e là, qualche storia raccontata… poi c’è tutto un altro mondo a cui spero di aver lasciato qualcosa di più grande: ne fanno parte gli ispiratori delle mie piccole storie. Soprattutto vorrei aver lasciato qualche sorriso”. (agg. di Rossella Pastore)
Il fisico di Stefano D’Orazio già ampiamente debilitato
“Non riesco a cancellare quella notte in cui ho visto Stefano per l’ultima volta: aveva la febbre a 39 e mezzo, se ne è andato con il 118 guardandomi con lo sguardo impaurito e perso”. È con queste strazianti parole che Tiziana Giardoni, vedova di Stefano D’Orazio, ha ricordato al Corriere.it quel terribile giorno che sarebbe stato l’ultimo del suo compagno. Stefano è morto da solo, come tante vittime del Covid, ed è stato proprio questa una delle cose più tremende. “Non l’ho potuto salutare, nè fargli una carezza: lui ne aveva bisogno, perché noi ci addormentavamo così”, ha raccontato la Giardoni. Il Covid ha avuto su D’Orazio la conseguenza di debilitare ulteriormente il suo corpo già messo in difficoltà dalla immunodepressione, che da due anni tormentava l’ex batterista dei Pooh. (Aggiornamento di Anna Montesano)
Come è morto Stefano D’Orazio?
Stefano D’Orazio, com’è morto? Lo storico batterista dei Pooh è scomparso a soli 72 anni lasciando un vuoto incolmabile. L’artista, che all’interno della band è stato anche autore, è morto il 6 novembre del 2020 per una malattia aggravatasi dopo aver contratto il Coronavirus. Una morte che ha sconvolto tutti: amici, colleghi, ma anche i fan della band che per 50 anni ha scritto alcune delle pagine più belle della musica italiana. Sulla sua morte però è stato detto di tutto, per questo motivo l’amico per sempre Dodi Battaglia ha voluto far chiarezza raccontando a cuore aperto il suo immenso dolore per la morte di un fratello. “Quando perdi una persona così cara, soffri da morire, ma non ti rendi conto subito di quello che è successo” – ha esordito Dodi Battaglia che ha proseguito dicendo – “è una tragedia. Le lacrime di questo momento sono solo una minima parte di quelle che verseremo quando andremo nell’ufficio in cui c’era lui, quando vedremo una Jaguar bianca come quella che aveva lui o quando vedremo un altro batterista volteggiare con le bacchette come faceva lui”.
Dodi Battaglia: “Stefano D’Orazio un fratello, un compagno di vita”
Dodi Battaglia, il chitarrista dei Pooh, poi entra nei dettagli fortemente addolorato per non essere riuscito a salutare per l’ultima volta Stefano D’Orazio morto da solo in un letto d’ospedale per via del Covid-19: ” non stava bene, ma non sembrava niente di così allarmante. Era ricoverato a Roma in una struttura sanitaria. Si era infettato con questo virus, ma come tante altre persone… Fino a tre ore fa aspettavo un messaggio di aggiornamento e invece mi è arrivata questa mazzata che mi ha spezzato le gambe. E’ devastante immaginarlo morire in solitudine”. Dopo le parole di Dodi Battaglia, anche i Pooh hanno voluto dedicare un messaggio all’amico di sempre. “Stefano ci ha lasciato! Due ore fa… era ricoverato da una settimana e per rispetto non ne avevamo mai parlato… oggi pomeriggio, dopo giorni di paura, sembrava che la situazione stesse migliorando… poi, stasera, la terribile notizia. Abbiamo perso un fratello, un compagno di vita, il testimone di tanti momenti importanti, ma soprattutto, tutti noi, abbiamo perso una persona per bene, onesta prima di tutto con se stessa. Preghiamo per lui. Ciao Stefano, nostro amico per sempre… Roby, Red, Dodi, Riccardo”.