Pooh, ospiti di Mara VenierDomenica In, hanno ricordato Stefano D’Orazio, morto nel 2020. “Era profondamente buono, era puro. Aveva sempre la tendenza a stupirsi. Mi manca la sua energia e il suo sorriso”, ha affermato Red Canzian. Ora, a sostituirlo alla batteria, c’è suo figlio Phil Mer, a cui proprio il defunto membro del gruppo ha trasmesso la passione per questo strumento.  



“A me mancano le sue telefonate. Anche quando stava male, ridevamo sempre. Aveva una capacità di trovare il lato divertente. Si prendeva sempre in giro, diventava tutto leggero. È una grande lezione. A Milano si vedeva che era sofferente, era molto gonfio. Lui mi disse ‘Sì, si vede che aspetto un bambino’. L’ultima telefonata mi disse che aveva il Covid, capimmo che non ce l’avrebbe fatta. Lui rispose ‘Tutto il resto va bene però’”, questo invece il ricordo di Roby Facchinetti.



Com’è morto Stefano D’Orazio? Il covid fu letale al batterista dei Pooh

Stefano D’Orazio ci ha lasciati il 6 novembre 2020, all’età di settantadue anni, presso il Policlinico Gemelli di Roma a causa delle complicazioni legate al Coronavirus. Il leggendario batterista dei Pooh ha perso la sua battaglia contro il Covid, che ha aggravato irrimediabilmente una situazione preesistente. Stefano, infatti, lottava da tempo contro una forma di leucemia che aveva indebolito il suo stato di salute, e l’infezione da Covid ha ulteriormente peggiorato la sua condizione, portandolo alla morte.



La notizia della sua scomparsa è stata annunciata poche ore dopo da Roby Facchinetti sui social media ed è stata confermata anche in diretta televisiva da Loretta Goggi, Giorgio Panariello e Vincenzo Salemme durante il programma Tale e Quale Show. Eppure, la morte di Stefano D’Orazio è stata inaspettata. I suoi amici erano convinti che ce l’avrebbe fatta, soprattutto perché inizialmente le sue condizioni non sembravano così gravi. “Stefano non stava bene, ma non sembrava niente di così allarmante. Era ricoverato a Roma in una struttura sanitaria”, aveva raccontato Dodi Battaglia dopo la sua scomparsa.

Stefano D’Orazio, la grande “storia d’amore” coi Pooh ed una carriera ricca di successi

Con i Pooh, Stefano D’Orazio aveva collezionato un successo dopo l’altro, sfornando canzoni iconiche della musica italiana. Stefano è stato autore di parte dei testi della band, di cui è anche diventato responsabile manageriale. Nato e cresciuto a Roma, nel quartiere Monteverde, ha cominciato a studiare la batteria e ha fatto parte di diverse band prima di diventare ufficialmente componente dei Pooh nel 1971.

Si avvicina al gruppo su suggerimento di Pino Tuccimei, in seguito all’uscita di Valerio Negrini. Stefano è stato un batterista, paroliere, cantante, regista, voce e flauto traverso dei Pooh dal 1971 al 2009 e poi grande protagonista nell’annata 2015-2016. Un personaggio immortale e sempre nel cuore del popolo dei Pooh.