Scintille nel corso della puntata di “Porta a Porta” andata in onda ieri, giovedì 11 giugno 2020, in seconda serata su Rai 1 tra il direttore del nuovo quotidiano “Domani”, Stefano Feltri, e il leader della Lega, Matteo Salvini. Il giornalista, in collegamento video, ha mosso una prima accusa nei confronti dell’ex ministro: “Salvini dice che sta a Roma a lavorare, poi va a farsi un selfie con gli agenti accusati di tortura. Prenderà i loro voti… Le sue grandi proteste sono senza base scientifica, così come quella di riaprire le scuole ad anno finito. Il 27 febbraio al Quirinale disse di aprire tutto e, da allora, sono morte 30mila persone in Italia per Coronavirus. Se Conte e Mattarella avessero seguito il suo consiglio, sarebbe stata una strage”. Il numero uno del partito del Carroccio non ha esitato a replicare a Feltri: “Mi piacerebbe che parlasse con questi poliziotti, che prendono uno stipendio da 1200 euro al mese, e con la mamma di un bimbo autistico a cui la scuola è negata da mesi. Sono contento, però, che sia così attento alla Lega, che è il primo partito nazionale: vuol dire che gli italiani sono scemi e si fanno abbindolare da Salvini?”.
STEFANO FELTRI VS MATTEO SALVINI: “POLITICA DA PRO LOCO”
Matteo Salvini ha poi ricordato a Stefano Feltri che anche altri suoi “colleghi” avevano parlato in maniera errata tra febbraio e marzo (“Sarei stucchevole a ricordare gli aperitivi cinesi di Sala, Zingaretti e Gori“) e sottolineato le promesse non mantenute dal Governo Conte: “Dei 400 miliardi di prestiti assicurati in banca dal Governo, ne sono stati lavorati 26 dopo tre mesi e la cassa integrazione ancora non si è vista”. Feltri ha allora risposto dicendo che Salvini omette dettagli nelle sue argomentazioni e che la sua è una “vocazione da Pro Loco: gira tutti i paesi d’Italia infondendo ottimismo, ma questo sarà l’anno più difficile in termini di Pil, che sarà quasi -8 o -9. Stiamo ripetendo gli errori della recessione precedente, dando soldi alle categorie e non investendo sulle leve della ripartenza: studenti, formazione, tecnologia”. Immancabile la chiosa del leader leghista: “Quello di Feltri è snobismo radical chic! Non sono mica deficienti le Pro Loco. Evviva la politica dei campanili. Le nostre proposte per ripartire? Poteri speciali ai sindaci e azzeramento codici appalti: sbloccherebbe l’edilizia e darebbe lavoro agli italiani. Inoltre, saldo e stralcio per gli 8 milioni di cartelle esattoriali di Equitalia”.